Rispetto al preventivo 2023, le entrate del 2024 dovrebbero crescere del 2,1% ma le uscite saliranno probabilmente di quasi il doppio con un +4,1%
La situazione sul fronte delle finanze federali rimane tesa. Nell'approvare le cifre per il preventivo 2024 e il piano integrato dei compiti e delle finanze 2025-2027, il Consiglio federale prevede ancora di rispettare il freno all'indebitamento, ma paventa pure uscite straordinarie, dovute in particolare al settore dell'asilo (Ucraina).
Rispetto al preventivo 2023, le entrate previste per il 2024 dovrebbero crescere del 2,1% a circa 83 miliardi grazie soprattutto a maggiori introiti dovuti all’aumento dell’Iva a favore dell’Avs e a un pronosticato forte incremento delle entrate dell’imposta sull’utile.
Le uscite dovrebbero salire di quasi il doppio con un +4,1%, a causa della riforma Avs 21, di un apporto di capitale alle Ffs, degli interessi sul debito più elevati e dell’aumento delle uscite per l’esercito. Nonostante le misure correttive, nel 2024 la Confederazione spenderà fino a 3,5 miliardi in più rispetto all’anno in corso. Le uscite totali previste ammontano a 89,7 miliardi.
Tale importo, come per il periodo 2020-2023, comprende ancora consistenti uscite straordinarie, tra cui i trasferimenti ai Cantoni per le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina (statuto S; 1,2 miliardi), un apporto di capitale alle Ffs (1,2 miliardi) e, come già l’anno precedente, un piano di salvataggio nel settore dell’energia elettrica che finora non è ancora stato utilizzato (4 miliardi messo a disposizione di Axpo). Tenuto conto delle uscite straordinarie, risulta quindi un deficit di finanziamento pari a 6,7 miliardi.
Attualmente sembra però poco probabile che il piano di salvataggio sarà sfruttato. Il bilancio ordinario presenta un deficit di finanziamento di 0,5 miliardi che rispetta comunque il freno all’indebitamento.
Al fine di avere un preventivo 2024 equilibrato, il governo ha apportato alcune correzioni riducendo di 15 milioni il conferimento al Fondo per l’infrastruttura ferroviaria, che presenta in ogni caso un saldo positivo.
Per il piano finanziario 2025-2027 l'esecutivo prevede deficit di finanziamento strutturali dell’ordine di 0,3-1,2 miliardi nonostante le misure di sgravio 2025 poste in consultazione oggi fino al 12 di ottobre.
Tali provvedimenti comprendono la riduzione del contributo della Confederazione all’assicurazione contro la disoccupazione di 250 milioni all’anno nel periodo 2025-2029 e la diminuzione della quota cantonale sulle entrate dell’imposta federale diretta fino a 1,1 punti percentuali