Mentre nel mondo d’oggi si è tentati dallo sconforto, quatto quatto da pensionato quale sono voglio provare una breve analisi in positivo.
C’è chi ha paura quando gli mettono qualcuno di sconosciuto davanti a casa, qualcun altro è intimorito – magari inconsciamente – quando scopre l’abilità di ‘ChatGpt’ sul computer che usa per scrivere. Se quest’ultimo scrive dando del razzista retrogrado al primo e il primo risponde dandogli dell’intellettuale buonista si entra automaticamente in un mondo di etichette. Le due etichette rappresentano un contrasto, ma se poi ognuno dei due etichettanti è convinto di essere nel giusto si crea un vero e proprio conflitto. Nota bene: spesso basato – come nell’esempio citato sopra – sulla paura di entrambi. La storia è costellata di situazioni dove partendo dalla paura via “contrasto” si arriva alla guerra. Nota bene due: anche la paura di non avere abbastanza (leggi: l’ingordigia) è una paura.
Il trucco per uscirne potrebbe essere quello di (ri)cominciare da sé stessi. Il fatto che in questo momento storico particolare contrasti e conflitti si mostrino in tutto il pianeta potrebbe essere in effetti un’opportunità per affrontare questo circolo vizioso provando una nuova via. Quella che in realtà già i saggi da secoli indicano, che si riassume bene nella famosa frase che (ci) ha insegnato Gandhi: “Sii tu stesso il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
Ecco tre cose che si potrebbero incontrare seguendo il cammino del Sé: consapevolezza, responsabilità, amore. Tre parole che sembrano familiari ma dal potenziale rivoluzionario in un mondo che paradossalmente vive di conoscenze parziali, superficialità, paure.
Possono servire nel mondo d’oggi? Io penso di sì. So che qualcuno potrebbe obiettare: “La fai facile, tu”, ma se ci pensi, però…