Lettere dei lettori

Quando Natura è... Matrigna!

6 settembre 2023
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Finora questa estate si è rilevata particolarmente problematica in senso meteorologico.
Abbiamo dapprima sofferto tanta siccità, poi eccezionali periodi di canicola ove Caronte e compagni han dato sfogo ai loro umori e, da ultimo, tempeste portate da Poppea, con vento e grandine. Noi siamo soliti elogiare le bellezze della natura, ma dobbiamo anche riconoscere che essa è responsabile di tanti drammatici eventi climatici in cui distrugge e devasta. C’è una certa tendenza ad attribuire agli eventi della vita anche un giudizio morale, ma è difficile farlo per gli eventi provocati dalla Natura. Essa non conosce morale alcuna. Il mondo intero non soggiace alla logica delle nostre morali. Esso è amorale: non vi sono novene o altri riti propiziatori che possano ovviare a queste calamità in natura! A una montagna che frana, a un diluvio che semina distruzione e morte, non importa chi perde la vita, né l’età degli sfortunati che soccombono. Ma cerchiamo sempre “un qualcuno” che sia a monte di una sciagura imprevista!
Se un vulcano erutta e investe di lava incandescente un territorio circostante, uccidendo animali, persone e cose, non ci sono inchieste da aprire e tantomeno solo pensare che sia colpa di qualche umano! Personalmente ho la percezione che una certa inquietudine in natura sia un quasi riflesso del nostro inquietissimo mondo che ci fa vivere drammatiche realtà del nostro vivere sociale: femminicidi, stupri, guerre e quant’altro! Poiché siamo tutti interconnessi in un inestricabile reticolo, è plausibile pensare che l’inquietudine in una parte di questo possa riflettersi ad altri elementi del complesso circuito esistenziale. Un quasi effetto farfalla in cui le iniziali inquietudini della umana specie producano variazioni inquietanti al complesso sistema natura!

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