Le parole sono importanti nelle relazioni, ma non è facile trovare quelle giuste quando ci si rivolge agli anziani non autosufficienti o a persone con malattie invalidanti. Familiari, e persone delle case di riposo, rispettando ruolo e competenze, possono fornire questo prezioso “sostegno psicologico” per dare conforto all’anziano o al malato. Le parole di aiuto e sostegno possono suggerire riflessioni e aumentare “la consapevolezza del valore aggiunto alla terza età”: un patrimonio di saggezza inestimabile che non va smarrito, ma alimentato nel modo giusto, ricordando le forze, le debolezze e le esperienze di vita. Anziani e giovani sono la speranza dell’umanità. I primi apportano la saggezza dell’esperienza; i secondi ci aprono al futuro, impedendoci di chiuderci in noi stessi. Le rughe della vecchiaia formano le più belle scritture della vita, quelle sulle quali i bambini imparano a leggere i loro sogni. La vecchiaia è la sede della sapienza della vita, doniamola ai giovani, come il buon vino che con gli anni diventa sempre più buono. Non serve un’infinità di ragionamenti sulla vecchiaia. Tante menti eccellenti hanno visto e capito quanto è preziosa la vita.