Come riportato da ‘laRegione’ sabato 4 febbraio, il Consiglio federale rispondendo a un’interrogazione del consigliere nazionale Piero Marchesi sui semafori recentemente installati in zona Pergola a Quartino con eliminazione del triangolo in prova a senso unico, ha fatto sapere che questi interventi hanno migliorato la fluidità del traffico sull’asse principale Bellinzona-Locarno riducendo gli ingorghi e fatto guadagnare tempo e denaro agli automobilisti.
Insomma, per Berna la posa dei semafori è stata un’indovinata soluzione al problema...
Non è proprio così, e queste ingannevoli dichiarazioni dopo soli due mesi, in un periodo dove il traffico non è mai stato al massimo, è una chiara presa per i fondelli del popolo ticinese. Ricordo che nella votazione del 19 maggio 2019 i cittadini in tutti i comuni avevano detto un chiaro no ai semafori.
Con la modifica del tracciato nel senso inverso non si guadagna assolutamente nulla e nemmeno si è scoperta l’acqua calda perché è stato solo risistemato com’era già prima. Per i semafori si sa che devono essere attivati durante il primo mattino per non penalizzare troppo chi deve inserirsi dal Gambarogno, ma nel resto della giornata da informazioni avute, non è mai capitato di vederli in funzione. Senza aver approfondito l’esame della regolazione del traffico anche con un’importante presenza di turisti, ci si può domandare con quali criteri siano stati fatti i test per dare credibilità alle risposte del Consiglio federale.
Si ha l’impressione che si stia tentando in tutti i modi, facendo vedere lucciole per lanterne, di mettere un freno alla realizzazione di un collegamento veloce A2-A13 prioritario per il Locarnese.
È poi difficile da accettare che a Berna, calpestando le decisioni votate dal popolo, si abbia ancora l’intenzione, come si è appreso dalla stampa, di ripresentare un nuovo progetto non referendabile per arrivare a posare ulteriori costosi semafori così definiti "intelligenti".
In tempi grami per le finanze pubbliche è semplicemente vergognoso!