La recente tragica fine di due ragazze diciannovenni della regione ci interpella in modo drammatico. Che cosa sta succedendo ai giovani? I risultati di un recente studio dell’Unicef sono decisamente allarmanti: in Svizzera e nel Liechtenstein, un terzo dei giovani tra i 14 e i 19 anni ha problemi psichici e un giovane su 11 ha già cercato di togliersi la vita. Anche Pro Juventute lancia l’allarme: adolescenti e giovani sono i più colpiti a livello psicologico dalle conseguenze della pandemia. E il disagio è in aumento. Secondo l’Ufficio federale di statistica (Ust), nel 2021 i disturbi psichici hanno costituito per la prima volta in Svizzera la causa principale delle ospedalizzazioni delle persone tra i 10 e i 24 anni. Di fronte a giovani che vivono un’età difficile ed estremamente complessa è importantissimo che genitori, docenti e tutti coloro che ne accompagnano la crescita stiano all’erta per cogliere cambiamenti repentini nei loro comportamenti, e reagiscano. La consulenza tempestiva di uno specialista può infatti risultare cruciale per uscire dallo schema di pensiero negativo e da situazioni pericolose. A livello comunale salutiamo l’impegno del Municipio di Bellinzona nel sostenere il progetto The Social Truck della Cooperativa Baobab, un furgoncino-laboratorio itinerante volto ad assicurare una presenza accogliente e qualificata del mondo adulto nei luoghi di aggregazione giovanile spontanea quali le corti delle scuole, i parcheggi e i dintorni delle stazioni, grazie a figure professionali competenti. Si tratta di un ottimo strumento per tastare in tempo reale il polso della situazione presso le fasce giovanili della città che – benché siano in grandissima parte sane, impegnate, creative e solidali – stanno confrontandosi con difficoltà crescenti.