Volevo esprimerle il mio sostegno per il suo incontro con Zelensky, al contrario di quanto affermato da un politico di cui, quasi mi vergogno di avere lo stesso nome di famiglia, che il suo viaggio in Ucraina sia stato inutile e anche controproducente. Bello starsene a casa, a criticare, mentre il nostro presidente, anche se di origini italiane, ma meglio di tanti nostri Svizzeri, rischia la pelle in Ucraina mentre altri nostri concittadini, di origine "Doc" si preoccupano perché, a causa della scarsità di energia, forse non sarà possibile aprire le piste di ghiaccio o far funzionare a pieno regime gli impianti di risalita per gli sport invernali. Provino loro a passare giorni al buio, senza riscaldamento e con le bombe che piovono loro addosso.
Circa le forniture di munizioni alla Germania, per le quali il nostro governo ha imposto alla Germania il divieto di riesportarle in Ucraina, faccio presente che si tratta di munizioni destinate alla contraerea per il semovente antiaereo Gepard. Se quindi, con il loro utilizzo, fosse possibile abbattere qualche drone, missile o aereo russo che sta andando a bombardare le città ucraine, ben venga il nullaosta del nostro governo per la loro esportazione. Se Parmelin, il nome della nostra neutralità, non è d’accordo, vada a trascorrere le festività natalizie in Ucraina assieme alla famiglia. Se lo fa, e riesce a tornare, forse anche lui cambierà idea. Fra l’altro visto che Berlino trova il nostro atteggiamento deplorevole, probabilmente andrà a procurarsi altrove questo tipo di munizioni, a noi verranno a mancare commesse miliardarie (vedasi articolo dettagliato pubblicato a pagina 15 del corriere del Ticino del 7 novembre). Non posso biasimare l’atteggiamento della signora Marie-Agnes Strack-Zimmermann, presidente della commissione della Difesa del Bundestag.
Avrete capito che sono inorridito di quanto sta avvenendo in Ucraina e che condivido la loro resistenza contro l’invasione russa anche se spesso, questi invasori, altro non sono che poveri disgraziati mandati allo sbaraglio, ingannati dai loro governanti.