laR+ Lettere dei lettori

Russi in Osi

Ho assistito lunedì scorso al concerto dell’Osi in onore dell’Ucraina. Curiosamente quella sera nemmeno uno/a degli orchestrali russi c’era a suonare. Mi sono informato: si son messi insieme e hanno chiesto – e ottenuto – di non dover suonare!

Sarei davvero curioso di sapere se questi musicisti assenti in quel concerto, sono stati pagati ugualmente, o se almeno hanno dovuto prendere un congedo non pagato.

Anche se trovo triste che pur vivendo in Svizzera da anni – qualcuno da già più di 20, con passaporto anche svizzero! – credano ancora alle bugie di un dittatore sanguinario come Putin. Non si tratta comunque di non ammettere la loro opinione (parecchi svizzeri hanno la stessa), ma: suonare in orchestra "in onore dell’Ucraina" non è un lavoro individuale, magari come solista o direttore, ma puramente di gruppo, e non richiedeva comunque alcuna dichiarazione anti-Putin o simile, semplicemente dovevano, secondo me, fare il loro lavoro secondo il loro contratto, e basta.

Mi chiedo: tanti russi dicono che vogliono vivere in Europa, perché in Russia né loro né i loro figli hanno prospettive, vivono miseramente e mal pagati (sempre che trovino un lavoro) ecc. E dunque vengono qui, sono pagati bene da noi (con i soldi di noi contribuenti), ma non si vergognano di rifiutare un "servizio" contrattuale, sostenendo un presidente che – pur con tutte le ricchezze del paese (petrolio, minerali, metalli, gas ecc. più la cultura) – fa vivere nella povertà gran parte della popolazione: oltre 30 milioni non hanno nemmeno l’acqua corrente e Wc!