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La guerra vigliacca

Più di 380 missili da crociera lanciati in un solo giorno. Tra il 20 marzo e il 2 maggio lanciati più di 20’000 missili e sganciate oltre 300’000 bombe. Qualcuno addirittura si vanta di quanto sia simile all’esplosione di Hiroshima l’effetto combinato generato da così tanti missili e bombe tutti insieme. Senza dimenticare l’utilizzo indiscriminato di bombe al fosforo bianco sui civili per stanare i nemici, provocando la morte atroce di donne e bambini. Anche in questo caso non si trattava di un’abominevole aggressione a uno Stato sovrano, sia chiaro, ma bensì di una sacrosanta "guerra preventiva", finalizzata a "de-baathificare" una nazione per "instaurarvi la democrazia". Un’avventura fallimentare che ha lasciato il Paese aggredito in balia di sé, col risultato che tutti conosciamo, con la violenza che tuttora lo travolge e che è costata la morte di oltre 650’000 iracheni. Un’avventura folle, basata su un processo alle intenzioni mai suffragate dai fatti, per la quale l’aggressore è rimasto del tutto impunito. Sanzioni durante il conflitto? Neanche a parlarne. Processi per i crimini di guerra commessi? Ma che, scherziamo? Quindi? Semplice: il colpevole di questa aggressione illegale e ingiustificata l’ha semplicemente fatta franca! Eccola qui, tutta l’ipocrisia e la doppia morale dell’occidente. Occidente che ci vuole far credere di "aver radunato il mondo per opporsi alla Russia per la sua invasione immotivata" (Presidente Biden dixit) e che, di conseguenza, tutte le nazioni del pianeta la pensino così, mentre in realtà i Paesi che hanno sanzionato la Russia per la sua "operazione militare speciale" in Ucraina, non rappresentano che il 16% della popolazione mondiale (fonte: Wilson Center di Washington). A quanto pare, vien da dire, il mondo è solo quello occidentale!