I gestori delle centrali nucleari sottostanno all’obbligo di notifica per ogni evento in cui un impianto devia dal suo funzionamento previsto e la sua sicurezza è compromessa. La notifica viene in seguito esaminata dall’autorità nazionale di controllo (IFSN in Svizzera, ASN in Francia, NRC negli Stati Uniti ecc.) che classifica l’evento sulla scala internazionale degli eventi nucleari (INES) sviluppata dall'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (AIEA) insieme all'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (OCSE), scala che comprende sette livelli, da anomalia (INES 1) a incidente catastrofico (INES 7).
Il gestore del nucleare francese EdF, come spiegato nell’articolo “Nucleare francese alla deriva” pubblicato su laRegione del 20 gennaio 2024, è confrontato con seri problemi tecnici, organizzativi, di personale e, non da ultimo, economici. La sua sfida del momento, su cui sono puntati gli occhi del settore, è la messa in esercizio in Francia del reattore EPR, il fiore all’occhiello del nucleare europeo nato dalla collaborazione franco-tedesca siglata alla fine degli anni 1980. Dopo l’abbandono dei tedeschi nel 2009, i tecnici francesi hanno messo in esercizio due di questi reattori in Cina seguiti da uno in Finlandia. Appare dunque molto strano che alla messa in esercizio del quarto reattore si possa incappare in errori grossolani come quello annunciato dall’autorità di sorveglianza ASN il 24.6.2024, quando il reattore è rimasto in servizio per giorni con tre dei quattro gruppi elettrogeni d’emergenza – quelli che in caso di assenza di alimentazione esterna, per esempio a causa di un fulmine, forniscono l’energia indispensabile al raffreddamento del nocciolo – indisponibili e senza alcuna segnalazione dell’anomala e pericolosa situazione agli operatori. Preoccupante è soprattutto il numero di questi eventi: nei primi sei mesi trascorsi dal giorno in cui è stato caricato il combustibile nel reattore (8 maggio) si sono verificati ben quattordici simili anomalie che l’autorità ha classificato come compromettenti per la sicurezza (INES 1). A titolo comparativo, l’insieme dei reattori svizzeri ha totalizzato lo stesso numero di anomalie in ben sedici anni di servizio!