Con l’iniziativa popolare “Per cure mediche e ospedaliere di prossimità” si è riusciti a definire in modo chiaro nella Legge sull’Ente ospedaliero cantonale (LEOC), e quindi a fare in modo che se ne tenga conto nella pianificazione ospedaliera cantonale, il ruolo degli ospedali di Valle (Faido e Acquarossa), a garantirvi la presenza di un reparto di medicina e di un centro di primo soccorso, con relativa formazione del personale medico e paramedico. A questo si aggiunge l’offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali in misura adeguata ai bisogni della popolazione.
Dal rapporto del 10 ottobre 2024 della Commissione sanità e sicurezza sociale del Gran Consiglio, che sarà discusso nella prossima seduta del Legislativo, traspare su questo tema una contrapposizione tra i commissari, esternata anche sulla stampa. Infatti, una parte della Commissione afferma che le strutture e i servizi proposti per le Tre Valli siano diseconomici e vadano eliminati a favore di una centralizzazione dell’offerta, dimenticandosi che i reparti di medicina di Faido e di Acquarossa, oltre che garantire un’equa prossimità, abbiano anche una funzione di sgravio operativo e pure finanziario, non solo rispetto all’ospedale di riferimento, ma per tutto il cantone.
Il Rapporto sostiene una centralizzazione delle cure specialistiche, che però non può essere efficiente se abbinato a una centralizzazione delle cure meno acute. L’eliminazione dei due ospedali di zona non rappresenta in alcun modo una soluzione al contenimento dei costi sanitari, anzi: ben venga il mantenimento dei reparti di medicina acuta e subacuta decentrati! Il medesimo ragionamento vale per i centri di primo soccorso che contribuiscono a risolvere il sovraffollamento dei Pronto soccorso dei quattro centri ospedalieri principali grazie a un corretto triage dei casi e alla presenza di posti letto di medicina decentrati.
La presenza di medici di famiglia sul territorio è da salvaguardare e da promuovere, proprio nell’ottica di un contenimento dei costi sanitari. Questa presenza è garantita anche grazie al mantenimento degli Ospedali di Valle, che hanno secondo il nuovo articolo 5b della LEOC il mandato di formare medici di base, incoraggiandoli alla pratica della medicina di famiglia sul territorio.
Nel settore ambulatoriale, dove purtroppo spesso vengono anteposte le leggi del mercato alla qualità dei servizi al paziente, nel nostro Cantone c’è stata una proliferazione incontrollata di servizi e operatori che ha gonfiato i costi sanitari senza una chiara giustificazione della necessità. La recentissima decisione del Governo di moratoria sul fronte delle cure a domicilio è la prova della grave situazione in cui ci si trova.
La proposta di sopprimere gli ospedali di valle è un chiaro esempio di queste tendenze accentratrici e a favore di una concorrenza basata su obiettivi di profitto per gli attori privati e di risparmio per gli enti pubblici, ma che non corrisponde in nessun modo a una sanità di qualità e uguale per tutti, rivendicata con la risoluzione dell’Assemblea dell’Associazione per gli ospedali di valle del 28 novembre.