Con l’aumentare del volume di automobili che percorrono quotidianamente le nostre strade e con la crescita della sensibilità ecologista, in molti tendono a non valutare in modo corretto l’importanza dello sviluppo della rete autostradale. Il 24 novembre il popolo svizzero dovrà esprimersi sul potenziamento delle reti nazionali, e come il Consiglio federale e il Parlamento, sono fermamente convinto che un sì sia indispensabile per aziende e privati e di tutta la Svizzera, comprese le regioni non interessate in modo diretto dai progetti.
La mobilità via rotaia va senza dubbio incoraggiata ma deve essere complementare a quella su strada. È infatti utopico pensare che la ferrovia possa prendersi in carico l’intero carico di merci a livello svizzero e internazionale, perché senza un parallelo potenziamento delle vie stradali esso non può essere trasportato dai luoghi di produzione alle stazioni e poi verso le sue destinazioni. Da imprenditore agricolo, ad esempio, sottolineo come sarebbe impossibile far viaggiare carichi di frutta o verdura freschi che devono essere consegnati in giornata in un altro cantone, a causa degli orari rigidi e prestabiliti dei treni.
Le autostrade non creano ulteriore traffico, bensì una rete efficiente impedisce che si formino colli di bottiglia e sgrava strade cantonali, locali e centri abitati dalle automobili, migliorando quindi lo stile di vita e la sicurezza di pedoni e persone che si spostano con la mobilità sostenibile e vivono attivamente gli spazi comunali.
Il Ticino non sarebbe toccato dai sei progetti di ampliamento che sono oggetto di votazione, ma non possiamo scordare in primis lo spirito federalista del nostro paese e poi, in senso più pratico, che il nostro Cantone ha già ricevuto importanti aiuti per la realizzazione del secondo tubo del Gottardo. Inoltre, non solo le merci ticinesi ma anche i privati cittadini trarranno giovamento da una rete autostradale efficiente, quando si sposteranno per recarsi oltre Gottardo per hobby, per vacanza, per lavoro.
Va poi ricordato che i costi dei lavori, in caso di sì il 24 novembre, saranno coperti dal Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato, approvato nel 2017 dal popolo svizzero. Non ci sarebbero quindi ulteriori tasse o contributi richiesti ai cittadini, che invece tramite le imposte finanziano il FOSTRA: utilizziamo dunque le risorse disponibili al meglio.
Invito a votare un superconvinto sì al decreto federale sulla Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali.