L’annullamento delle elezioni comunali di Arbedo-Castione a seguito delle note irregolarità ha portato il Consiglio di Stato a imporre una nuova tornata per il 22 settembre, confermando in blocco proponenti e candidat* prima ancora di conoscere gli esiti delle indagini della magistratura, prima di disporre di indicazioni su eventuali responsabilità, dirette o indirette, di uno o più proponenti e/o candidat*. Magari tutt* brav* e integerrim*, per carità, ma non si può dire. La decisione appare certamente di comodo (le votazioni federali programmate per la stessa data) ma di pari un pelino poco prudente.
Riprendiamo i fatti. La manipolazione di qualche dozzina di schede era talmente evidente che nessuno avrebbe potuto pensare di farla franca, difatti è emersa all’istante. Perciò vien da escludere che qualcuno intendesse ridistribuire fraudolentemente una manciata di voti altrove allocati, oltretutto a favore del partito che comunque avrebbe vinto, come accade da sempre e sempre accadrà ad Arbedo-Castione.
Recentemente il sindaco rimasto in carica giocoforza a seguito delle irregolarità (come tutti i suoi colleghi e l’intero legislativo, compreso il sottoscritto) ha affermato pubblicamente di poter escludere qualsivoglia coinvolgimento dell’amministrazione comunale: mi sembra plausibile e credibile, non riesco a immaginarmi un* funzionari* agire con tanta goffaggine e per ottenere cosa poi?
Ma allora cosa è successo? Si è trattato di uno scherzo di un manipolo di burloni? Non mi risulta che in paese sia presente un gruppo di menti effervescenti (diciamo così) al punto di scherzare con una delle fondamenta della nostra democrazia, ossia la libertà di voto.
Dunque cosa ci resta? Il banco è saltato, forse era questa l’intenzione. Ma perché? Abbiamo a che fare con un messaggio enigmatico che nessuno ha capito al di fuori dei sui destinatari? Siamo di fronte a un atto che in un determinato contesto ambientale e comunicativo potrebbe assumere un significato diverso da quello apparente?
Per il bene del nostro Comune speriamo che la magistratura possa chiarire questa vicenda prima della tenuta delle elezioni (ma i tempi stringono) e/o che, se del caso, gli eventuali destinatari di qualsivoglia ipotetico messaggio non si lascino sfuggire l’occasione per dimostrare, dapprima agli inquirenti e poi alla popolazione, il loro senso civico e morale. Se dovessero emergere coinvolgimenti (diretti o indiretti) di candidati eletti, la credibilità di un intero sistema risulterebbe (giustamente/pericolosamente) compromessa.
Intanto la campagna elettorale è lanciata, volantini e santini girano come se nulla fosse.