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Vladimir Putin, licenza di uccidere

(Keystone)

Vladimir Putin, il dittatore russo, è ricercato dalla Corte penale internazionale (Cpi) per crimini contro l’umanità. In ragione della sua posizione, al vertice della dittatura russa, Putin è responsabile della deportazione di migliaia di bambini ucraini e del bombardamento sistematico contro la popolazione civile in Ucraina. Il suo esercito ha già bombardato la popolazione civile, distruggendo la città di Gori in Georgia, la città di Grozny in Cecenia e Aleppo in Siria. C’è ancora di peggio?

Lo scambio dei prigionieri del 1° agosto scorso ha fatto emergere la strategia dei Servizi segreti russi, fuori dalle frontiere della Russia: gli assassini arruolati dai Servizi segreti sanno che possono contare sull’impunità. Infatti, fra gli otto prigionieri russi (tutte spie e un trafficante d’armi) che sono stati scambiati con i 16 prigionieri liberati dalla Russia c’è un assassino, una persona condannata alla reclusione perpetua dai tribunali tedeschi per avere assassinato a sangue freddo un dissidente ceceno, nel cuore della Germania, in pieno giorno, in un parco pubblico a Berlino. È Vadim Krasikov, abbracciato come un eroe da Putin appena atterrato a Mosca. “Missione compiuta”, gli rispose Krasikov. Per la prima volta le autorità russe hanno ammesso che Krasikov aveva lavorato per i servizi segreti Fsb, in particolare nell’unità antiterrorismo denominata “Alpha” vicina alla guardia personale di Putin. Già nel 2019 Putin aveva pubblicamente promesso alla Cancelliera tedesca, Angela Merkel, che avrebbe contribuito a chiarire l’identità dei mandanti di Krasikov. Ha mantenuto la sua promessa, ma soltanto nei confronti di Krasikov e non nei confronti del governo tedesco.

In occasione della sua conferenza stampa a Bonn, subito dopo la sua liberazione, il dissidente russo Ilja Jeschin ha rivelato l’ultima raccomandazione che gli venne fatta da parte del suo carceriere russo: “Non agitarti poi tanto, una volta che sarai in libertà, perché Krasikov potrà tornare anche per voi”. La caccia russa agli ostaggi stranieri è in pieno sviluppo: la dittatura di Putin ha creato leggi che rendono possibile arrestare praticamente chiunque, in modo poi da poter legalizzare il suo arresto, che tornerà poi utile per il prossimo scambio di ostaggi. Così sarà facile arrestare qualsiasi straniero in Russia, per farlo poi condannare da un tribunale russo. In effetti, anche il Dipartimento federale svizzero degli affari esteri raccomanda per iscritto di evitare qualsiasi viaggio in Russia. Grazie a questa caccia ai cittadini stranieri, gli assassini incaricati da parte dei Servizi segreti russi sanno che, anche se verranno condannati per gli assassinii commessi fuori dalla Russia, saranno poi scambiati con innocenti cittadini occidentali arrestati in Russia. Per i dissidenti russi e per i nemici della dittatura russa che si nascondono all’estero aumenta il rischio di essere assassinati. La lezione tirata da parte dei populisti europei: “Vedete come si può negoziare bene con Putin”.

Questo articolo è stato pubblicato in francese sulla ‘Tribune de Genève’