laR+ I dibattiti

I problemi devono essere chiamati per nome

Stefano Tonini risponde ai giovani consiglieri comunali di Chiasso in relazione alle esternazioni di Marco Chiesa

Stefano Tonini

Durante un recente dibattito con tutti i Presidenti di partito nazionali sulla televisione svizzera tedesca, Marco Chiesa ha affermato: “Voi (cari Presidenti) oggi non abitereste a Chiasso”.

Chiesa afferma una grande verità. Bisogna toccare con mano per capire quanto la situazione si sia deteriorata a seguito delle pressioni migratorie. Chi porta gli occhiali di Cantoni privilegiati senza le nostre preoccupazioni, è comprensibile che non conosca le urgenti problematiche ticinesi.

Nessuno vorrebbe confrontarsi con le complessità che, al contrario, siamo costretti a subire noi abitanti della città più a sud del Cantone e, più in generale, del Mendrisiotto. Eppure, queste personalità determinano la politica dell’asilo, per questo motivo è giusto agire e denunciare.

I dati sono allarmanti. Solamente a Chiasso, purtroppo, si sono già registrati oltre 500 interventi della polizia da inizio anno. La pressione sulle coste italiane è ingestibile e rischia di investirci a breve. L’anno scorso sono stati fermati 52'000 migranti illegali e arrestati più di 500 presunti passatori che fanno della migrazione un lucroso e tragico affare.

E allora ben venga un Presidente di partito ticinese che tiri fuori gli artigli per la nostra città. Per farci della buona pubblicità come chiassesi, necessitiamo una buona politica federale. E dunque appoggio in maniera convinta chi i problemi li chiama per nome e vuole risolverli piuttosto che chi, sempre politicamente corretto, non fa sentire la nostra voce dove invece deve essere sentita forte e chiaro.