Nel telegiornale della Rsi del 15.6.2023, durante il discorso di Zelensky al nostro parlamento, i vostri rappresentanti, a parte due coraggiosi ai quali vanno i miei rispetti, si sono resi irreperibili. Fin quando a non essere presente è il signor Lorenzo Quadri, che nell’edizione del mattino della domenica dell’11 giugno annunciava che non sarebbe stato in aula, il problema non è rilevante in quanto dubito che la sua assenza sia stata notata. Quando però ad assentarsi sono i rappresentanti del più grande partito del nostro Paese, l’accaduto mi preoccupa. L’Udc si è rifiutata di ascoltare quanto il signor Zelensky ci voleva comunicare. Rammento all’Udc che il signor Zelensky, all’inizio delle ostilità, aveva dichiarato agli americani che volevano portarlo al sicuro: non ho bisogno di un passaggio, ho bisogno di munizioni.
Sarò sentimentale, ma per me Zelensky è per l’Ucraina quello che per noi è stato Arnoldo di Winkelried. Parlamentari Udc, noi nel Ticino, da giovani cantavamo “cantiam degli avi nostri le gesta per la libertà”. La libertà va bene per noi ma non per gli Ucraini?
Altro fatto vergognoso è che, sempre nel corso del telegiornale, sia poi stato intervistato il loro presiedente, del quale, con un certo imbarazzo, porto lo stesso nome di famiglia. Non era più semplice per lui ascoltare in diretta quanto comunicatoci da Zelensky invece di commentare quello che non aveva ascoltato in prima persona?
L’Udc non ha ascoltato il discorso dichiarando che già sapeva quello che Zelensky avrebbe detto. Anche noi, prima di sentire il presidente Udc sapevamo quello che lui avrebbe detto alla televisione. Anche lui dice sempre le stesse cose: che lui ama tanto il nostro Paese e che la neutralità svizzera per lui è sacra. Certo, quando questa viene violata come è stato il caso nel corso della Seconda guerra mondiale, con ingenti forniture di armi al Terzo Reich, era più importante per i nostri politici non inimicarsi i nostri vicini tedeschi, non impuntarci con loro sulla nostra neutralità... e trovarceli in casa. Questo pericolo non esiste nel caso attuale e quindi l’Udc si dà delle arie di essere lei ad avere le soluzioni ai nostri problemi: neutralità sì, sanzioni economiche verso la Russia no, basta rifugiati: das Boot ist voli.
A me sembra invece che il motto che più si adatta a questo partito, e che giustifica, purtroppo, molti atteggiamenti presi dall’Udc sia: “Pecunia non olet”, altro che amor patrio!