Il 18 giugno voteremo per fare un’importante scelta che, secondo gli iniziativisti, dovrebbe lasciare più soldi nelle nostre tasche in materia di casse malati. Prima di entrare nel merito dei motivi che mi fanno dubitare che sia proprio così, permettetemi una domanda: se avete un reddito lordo al di sotto dei 100’000 fr vi siete accorti in questi anni di aver pagato meno imposte? Il vostro tenore di vita è migliorato grazie a questo, al di là di aver forse risparmiato qualche decina di franchi (davvero non di più!)? Vi invito allora, prima di votare su questa iniziativa, a calcolare il beneficio per voi della stessa, deducendo dal vostro reddito 1’200 franchi per ognuno dei vostri figli (perché se non avete figli non avrete diritto a nessuna riduzione di imposta) per valutare di quanto scenderebbe concretamente l’imposta da voi dovuta. Perché se è certamente vero che il peso delle assicurazioni malattia è diventato insostenibile per molte famiglie (e non solo per loro!) è altrettanto vero, calcolatrice alla mano, che la soluzione proposta con questa iniziativa non funziona!
E nel frattempo il costo delle assicurazioni malattia continua a crescere (anche per il prossimo anno si annunciano importanti aumenti!) e sono sempre più le persone che non ce la fanno. Sarebbe allora logico che, soprattutto in un periodo di vacche magre per le finanze cantonali, si usassero i soldi nel miglior modo possibile. Questa iniziativa non lo fa! Da un lato perché riguarda solo le famiglie con figli, escludendo tutti gli altri, dall’altra perché le famiglie con figli con un reddito disponibile inferiore a 100’000 franchi non avranno nessuna riduzione di imposta, quelle con un reddito di 100’000 franchi avranno una riduzione di 50 franchi all’anno, mentre quelle con 500’000 franchi di reddito avranno una riduzione di 550 franchi all’anno.
E allora? Chi ci guadagna? Chi sarà favorito da questa iniziativa?
A questo si aggiunge che l’iniziativa costa e comporterà una diminuzione delle entrate di circa 5,6 milioni di franchi per il Cantone e di circa 4,5 milioni per i comuni; 10 milioni che mancheranno alle casse pubbliche, in aggiunta a quanto già oggi sembrerebbe mancare alle stesse, 10 milioni che andranno trovati per poter continuare a offrire servizi e per rispondere ai bisogni dei cittadini. Con il rischio che, per far quadrare i conti, si vadano a ridurre proprio (ma non solo!) i sostegni per le famiglie, come ad esempio tutti gli assegni famigliari. Queste sono le ragioni che mi fanno dire che questa iniziativa merita un sonoro NO perché fa solo finta di dare con una mano (quando in realtà dà qualcosina solo ai ricchi) per togliere a tutti con l’altra. Molto meglio allora, in tema di casse malati, sostenere le famiglie e le persone in modo mirato attraverso aiuti a chi oggi non ne riceve, utilizzando quei 10 milioni per aiutare solo chi ne ha bisogno.