Ho seguito molto attentamente gli articoli della stampa scritta e i dibattiti televisivi sul tema del risanamento della cassa pensione dei dipendenti dello stato.
Ritengo corretto dover intervenire e non voglio suggerire nessuna soluzione ma a tutto il dibattito manca, a mio modo di vedere, la decisione di dare un mandato esterno per capire come e perché siamo arrivati a questo punto.
Ho notato che in un dibattito i buoni Bazzi e Leoni hanno tentato di fare uscire dal guscio i loro interlocutori ma tutti si sono limitati a un’affermazione generica "certo ci sono delle responsabilità", fine del cinema.
In un paese civile si vanno a cercare le responsabilità. Escludo che ci siano state delle malversazioni, ma mi si conceda qualche dubbio sulle competenze gestionali.
Torniamo indietro di 20/30 anni perché il buco ha origini antiche, torniamo a quando la copertura era del 94% per capirci e poi andiamo a vedere quando il grado di copertura è sceso al 70% e chiediamoci chi gestiva il Dfe in quel periodo.
Non possiamo fa finta di non sapere che il valore degli immobili è salito di almeno il 50/60% e le borse non hanno fatto di meno.
Da una verifica esterna potremmo forse costatare che il numero di chi pagava e di chi beneficiava era talmente squilibrato da portare a questa situazione catastrofica ma anche qui ci sono delle responsabilità.
Non posso certamente pretendere che la verifica auspicata venga dal Plrt ed è palese il perché, ma tutti gli altri cosa fanno? Dove sono? Aspettano che siano passate le elezioni di aprile.
Non si meraviglino se le schede senza intestazione supereranno il 25% e la partecipazione al voto sarà oscena.
L’importante è rendersi conto che l’omertà non è un’esclusiva del profondo Sud.