I dibattiti

Per Campra è necessario un altro passo

Il Centro nordico, foraggiato dall’Ente pubblico, deve ampliare l’offerta durante gran parte dell’anno e in modo complementare allo sci di fondo

Novembre 2019, primi fiocchi sul nuovo Centro nordico
(Ti-Press)
24 ottobre 2022
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I presupposti del messaggio governativo n° 656 822 (novembre 2011) per la ristrutturazione del Centro nordico di Campra erano chiari: che si procedesse alla "demolizione di molte delle strutture realizzate in maniera disordinata negli anni passati", e che il prodotto turistico-ricettivo s’inserisse "in un disegno generale dalle potenzialità più estese, che permette di sviluppare un indotto non solo sugli elementi del core business (lo sci di fondo appunto), ma anche in stretta relazione con i progetti strategici in essere o divenire a livello regionale".

A tre anni dall’entrata in funzione della struttura, tutto questo è avvenuto solo parzialmente sia negli spazi antistanti (che attualmente mal si conciliano con lo stupendo paesaggio), sia soprattutto nello sviluppo di strategie che andassero oltre la stagione invernale. Si è preferito finora puntare tutto sulla cultura monotematica dello sci di fondo. Una pratica, questa, di assoluto valore e rispondente alle caratteristiche peculiari della regione di Campra. E lo Sci club Simano ha da sempre offerto condizioni ottimali per la pratica e per lo svolgimento di gare di alto livello.

Tuttavia questo non sembra bastare per le condizioni poste dall’Autorità politica nel concedere i crediti necessari, e soprattutto per l’evoluzione delle esigenze e dei gusti di un’utenza più allargata, soprattutto dopo il periodo nefasto della pandemia. Un Centro come quello di Campra, largamente foraggiato dall’Ente pubblico, non può limitare la sua attività in pochi mesi, ma deve ampliare lo spettro delle sue offerte durante gran parte dell’anno e anche in modo complementare alla mera pratica sportiva. Chi pratica seriamente lo sci di fondo necessita di condizioni di innevamento ideali, soprattutto prive di soleggiamento; condizioni ampiamente date a Campra. Ma chi ama le escursioni sulla neve desidera poter fruire di condizioni alternative anche in luoghi dove splende il sole della ‘Valle del sole’, appunto.

E d’estate si possono organizzare nella regione tutta una serie di gite su percorsi di straordinaria bellezza. La presenza a Campra di una struttura ricettiva di tutto rispetto poteva e doveva farsi interprete di queste potenzialità. Forse è stata anche questa mancanza di iniziative che ha portato al fallimento della società di gestione, non solo il periodo pandemico.

Rimangono tuttavia alcuni interrogativi non ancora sciolti: perché mai la Centro sci nordico Campra Sa non si è mossa nella direzione giusta, creando ad esempio un gruppo operativo di ideazione e di programmazione di attività attrattive per la regione, esattamente come auspicato dall’Autorità cantonale e come si fa in altre regioni (valga l’esempio del San Bernardino)? Perché essa stenta a trovare un’altra società (dopo la A&T Innovation Sagl fallita quest’estate) incaricata di gestire il bell’albergo e la parte ricettiva? Sempre la medesima Sa ha incaricato la società ‘Elia Frapolli, Consulenza e Turismo’ d’individuare alcune linee di tendenza. Data l’esperienza del già direttore di Ticino Turismo, c’è da sperare che arrivino idee lungimiranti per l’attrattiva delle regione.

Non da ultimo, una componente importante nell’azionariato della società anonima è rappresentata dal Comune di Blenio, che avrebbe tutto l’interesse ad avere a Campra una struttura di eccellenza durante tutto l’anno. L’economista Ronny Bianchi, in un articolo apparso su ‘laRegione’ lo scorso 2 settembre, afferma che la Valle di Blenio necessita di "urgenti strategie e più collaborazioni". Come dargli torto?

* già presidente del Concorso internazionale d’architettura nuovo stabile ricettivo di Campra

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