laR+ I dibattiti

Sindacalisti disattenti, intellettuali comodi

Nel Canton Ticino, semmai qualcuno non se ne fosse ancora accorto (fanno finta lorsignori?) si sta evidenziando sempre più, con quello che ne consegue, la cosiddetta frattura fra i dipendenti dello Stato, visti come dei privilegiati mai contenti, e tutto il "resto del mondo". Dice di no? Non fatemi pubblicare per favore la scala degli stipendi dei dipendenti statali, qualcuno potrebbe anche "sclerare". Sto parlando ovviamente dei funzionari di medio/alto e alto rango! Una buona fetta di tutto questo "nervosismo" viene alimentata da quei sindacalisti "disattenti" che, un giorno sì e uno sì escono con rivendicazioni, sempre a proposito di dipendenti dello Stato, per aumenti salariali e difesa di una cassa pensioni (pagata dai contribuenti ticinesi, meglio ricordare…) che per anni è stata (ed è) un lusso a confronto di tutte le altre, con qualche eccezione per il settore bancario. Ma "il resto del mondo" è per caso il figlio della serva? Attenzione cari sindacalisti disattenti, potrebbe essere un boomerang non da poco. Ricordo anche i tempi del Nano e della Lega rampante, quando parlava di "greppia dello Stato", di "medi e alti funzionari strapagati" e di amministrazione cantonale serbatoio di voti per i tre partiti storici (giusto!) , di nepotismo, clientelismo ecc. Ora la Lega di Governo piazza i suoi (e parecchi!) alla "greppia dello Stato" (sic!) difende funzionari anche quando andrebbero licenziati (sic!) e se ne sta buona buona e cheta cheta. Cosa è successo al movimento di Giuliano Bignasca che fu? Nulla di eccezionale alle nostre latitudini: si denuncia, si urla, ci si siede e... ci si normalizza! Un po’ penoso ma la realtà è questa. Avanti così, ad "allargare la crepa" e a creare cittadini di serie A e di serie B, aumentando di fatto la tensione sociale. È un Ticino che non cambia, che ha messo da parte il concetto di sicurezza sociale, credendo che più gente nomini alla "greppia dello Stato", più gente voterà per te. Fino a quando? E intanto, in Ticino, il 15% (!) della popolazione è sulla soglia della povertà (l’8% svizzera), una percentuale mai vista prima (una tragedia per molti pensionati) e che dovrebbe essere una questione prioritaria sull’agenda del "nostro" Governo! Qualcuno ne parla? Gli intellettuali nostrani continuano a scrivere e pontificare su tutto ma di questo, quasi nulla. Ne parleremo...