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Tassa rifiuti: contenti ma non troppo

(Ti-Press)

La notizia che il Municipio di Bellinzona abbia emesso un messaggio sulla revisione della gestione dei rifiuti può far felici alcuni cittadini ma deluderne molti altri.

Il paventato aumento da 80 a 150 franchi della tassa base per le economie domestiche è stato modificato a 125 franchi per quelle formate da una persona e a 140 franchi per quelle di due o più persone, la stessa cifra per le residenze secondarie. Che il costo del sacco ufficiale come quello degli scarti vegetali sia rimasto invariato rispetto al Regolamento comunale precedente ha peraltro il sapore di un premio di consolazione dato ai cittadini. Se è pur vero che è necessario essere in linea con l’ordinamento giuridico federale e raggiungere la copertura del 100% dello smaltimento ecologico dei rifiuti, ritengo che alcuni distinguo debbano essere considerati.

Sarebbe opportuno separare le economie domestiche non solo in quelle di una e più persone, ma piuttosto in quelle più numerose formate anche da quattro o cinque membri. Ad esempio, la Città di Locarno prevedeva nel 2021 una tassa di 60 franchi per le persone sole, 82,50 per due persone, 105 per tre e infine di 120 franchi per quattro o più persone. Altri centri urbani, secondo il proprio regolamento comunale, stimano una tassa da 25 a 75 franchi (Lugano) e da 0 a 80 franchi (Chiasso) per le persone sole.

È pur sempre vero che vale l’indicazione "chi inquina paga", ma accanirsi ulteriormente su persone sole che pagherebbero una tassa base di soli 15 franchi inferiori alle altre famiglie sembra alquanto bizzarro. Ancora una volta le persone sole vengono penalizzate come lo sono in molti altri ambiti, in primis quello fiscale. I proprietari di residenze secondarie beneficeranno anch’essi di uno sconto di 10 franchi sui 150 ipotizzati, e anche a questo riguardo suona come un’ingiustizia verso coloro che fanno uso della propria abitazione in periodi molto limitati e legati alla bella stagione.

C’è stata una prevista levata di scudi da parte degli esercenti i quali, pur avendo ricevuto un trattamento di riguardo in passato, non possono e non devono ritrovarsi ancora vittime dopo tutto ciò che hanno vissuto in due anni di pandemia con lockdown, chiusure definitive e perdite sostanziali.

Ora la palla passa alla Commissione della legislazione e in seguito al Consiglio comunale; auspico vivamente che si possa raggiungere un compromesso tramite emendamenti, compromesso che possa soddisfare l’intera cittadinanza e non solamente una determinata fascia.