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Il guru Morisoli e i suoi nuovi discepoli

(Ti-Press)

I sostenitori Udc-Lega-Plr del decreto Morisoli affermano di voler "contenere" la spesa, senza "tagliarla". Si tratta ovviamente di uno specchietto per le allodole, perché la spesa cantonale "aggiustata" in modo da arrivare al pareggio di bilancio nel 2025 implica che si riducano inevitabilmente i sussidi per le singole persone e i singoli contributi per il funzionamento degli enti sociosanitari. Il perché è da ricercare nella crescita reale dei bisogni della popolazione anziana e invalida, nella stangata prevedibile dei premi cassa malati, nell’aumento importante del numero di famiglie povere o ancora del disagio psichico giovanile.

L’approccio meramente contabile di Morisoli nella riduzione della crescita della spesa cantonale è insensato a fronte alle dinamiche dell’invecchiamento della popolazione, alla necessità di spendere per la formazione e il benessere dei giovani, all’obbligo d’investire per una svolta sostenibile in ambito ambientale ed energetico, ma anche alle incertezze della guerra in Ucraina. Stupisce veramente che Morisoli sia diventato il "guru ideologico" del presidente del Plr, della capogruppo del Plr e dell’Aiti, che vantano storicamente una cultura politica di peso; un po’ meno che sia il guru dei vertici della Lega.

È chiaro che il decreto Morisoli è una soluzione facile, perché i parlamentari Udc-Lega-Plr non devono dire cosa si deve tagliare o contenere. Avete notato che malgrado decine d’interventi nessun rappresentante Udc-Lega-Plr in questa campagna abbia fatto un solo esempio di risparmio possibile? Se passerà il decreto Morisoli, essi delegheranno il lavoro sporco al Consiglio di Stato: saranno i cinque membri del governo a tagliare sulle spese cantonali, operando modifiche al ribasso sul finanziamento dei contratti di prestazione e sui regolamenti per i sussidi (in primo luogo quello per i sussidi cassa malati), senza possibilità di referendum da parte della sinistra o del Ppd. Così come fanno i manager tecnocratici, si "taglierà" e si "conterrà" dall’alto, evacuando ogni confronto politico.

Confido quindi in un voto negativo del popolo il prossimo 15 maggio, per fermare questo modo superficiale e asettico di gestire le finanze pubbliche, andando contro i bisogni e i diritti della maggioranza delle e dei ticinesi!

E ricordo che esistono strade diverse per affrontare i problemi di bilancio dello Stato: quella della simmetria dei sacrifici che chiama alla cassa anche le persone ricche e i Comuni ricchi (che continuano ad annunciare riduzioni delle imposte comunali anche in queste settimane!); e quella della razionalizzazione dell’uso delle risorse cantonali e comunali. Strade che tuttavia presuppongono un lavoro politico serio e il tempo necessario per far maturare i frutti. Un solo esempio: la Polizia unica. Come ha ricordato il deputato Plr Galusero, la Polizia unica in Ticino porterebbe a medio termine a importanti risparmi oltre che a maggiore efficacia nella lotta alla criminalità. Cosa ne pensano i discepoli di Morisoli?