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Greenwashing a Morbio

Negli scorsi giorni è arrivato nelle case di Morbio il volantino a favore dell’ecocentro: colori verdi di varie tonalità a sottolineare lo slogan "la soluzione ecologica e sostenibile per Morbio".

Eppure chi sostiene la struttura non è certo l’area ecologista riunita nel gruppo Morbio2030, che ha al contrario lanciato il referendum e si oppone a questo progetto. I fautori del sì sono invece gli altri partiti: Ppd e indipendenti, Plr, gruppo Lega-Udc.

Leggendo il volantino i promotori non portano nessun argomento a dimostrazione del valore ecologico e della sostenibilità di questo progetto. Giocano con cifre fantasiose, riportano fotografie di situazioni che non si vedono più a Morbio da quando il servizio è stato rinforzato al sabato (ecopunti con molti rifiuti fuori dai cassonetti), dipingono l’ecocentro come la cattedrale del riciclo e dell’educazione della popolazione, una visione vecchia per affrontare la gestione dei rifiuti. Oggi la sfida è piuttosto ridurre i consumi, promuovere il riutilizzo e la riparazione.

Il volantino, così come gli striscioni altrettanto verdi (si parla di colore e non di contenuti) appesi per le vie del paese, rappresentano un esempio di greenwashing. Potremmo chiedere ai partiti di Morbio a favore dell’ecocentro qual è il concetto di sostenibilità e di ecologia che tanto decantano e cosa significa proporre una politica che persegua questi concetti. Le risposte potrebbero sorprenderci, in negativo. Potremmo anche andare a ritroso nel tempo e rivedere le posizioni degli stessi in occasione della discussione e votazione di temi ambientali.

Non basta una pennellata di verde per definirsi ecologici: sono le idee, i fatti, i progetti che si sostengono, l’esempio dato in prima persona nella vita di tutti i giorni che fanno capire quanto un politico sia sensibile verso i temi ambientali. Come Giovane Verde ho visto molti, troppi politici che si riempiono la bocca di termini come "sostenibilità" ed "ecologia" per mostrarsi sensibili agli occhi dell’elettorato, ma poi remano nella direzione contraria.

Come Giovane Verde e consigliere comunale di Morbio2030, faccio un appello ai miei concittadini di non farsi abbindolare da questa demagogia. Come me, altri 741 cittadine e cittadini di Morbio hanno già dimostrato la loro contrarietà firmando il referendum. Si tratta ora di partecipare al voto e di dire No a questo progetto che non è né ecologico, né sostenibile, né vicino alla popolazione.