Da quasi due anni la pandemia caratterizza il nostro quotidiano. Per tenere sotto controllo propagazione e mutazione del virus e al contempo sostenendo finanziariamente le fasce della popolazione particolarmente colpite, per evitare fallimenti e licenziamenti, il Parlamento deve poter adattare e rivedere la propria strategia e prendere sempre nuove misure. La Legge Covid-19 rappresenta la base legale per affrontare tale situazione straordinaria.
La versione sulla quale è stato lanciato il Referendum risale al 19 marzo 2021 e consente l’attuazione legale del Certificato Covid. Ciò ha permesso negli ultimi mesi un timido rilancio della vita economica, culturale e sociale. Essendo riconosciuto a livello internazionale si sono potuti riprendere viaggi e soggiorni all’estero, per molti anche una necessità professionale e famigliare. Se tale base legale venisse a mancare, il nostro Paese si troverebbe isolato.
Vi sono molteplici motivi per i quali votare sì alla Legge Covid-19: essa permette di gestire il corso della pandemia con misure appropriate e proporzionate alla situazione corrente, nel riguardo della protezione dei dati e della privacy. Respingere la legge metterebbe in pericolo le misure di sostegno economico per il settore culturale, dello sport, dei grandi eventi. Anche le strutture per la cura delle persone anziane, di persone portatrici di handicap e delle e dei bambini verrebbero penalizzate. Infine, tutti quei programmi che promuovono l’acquisto e la produzione di qualsiasi tipo di materiale medico, ritenuto importante nella lotta alla pandemia, non sarebbero più applicabili, peggiorando le condizioni di lavoro del personale sanitario e di salute delle e dei pazienti.
Un rifiuto della modifica di legge significa accettare in piena coscienza che tali misure non potranno essere prolungate. Nessuno può presagire cosa accadrà a livello pandemico nei prossimi mesi, ma non possiamo permetterci di scadere nel darwinismo sociale: la legge è uno strumento d’intervento fondamentale per prevenire che decine di migliaia di persone siano confrontate con ulteriori difficoltà economiche e sanitarie. Coloro che sono per il No farebbero autogol in un nome di una libertà che perderebbero pure loro stessi.