Il verdetto si avvicina e in riva al Ceresio si discute sul destino del Polo sportivo e degli eventi (Pse). Questo non sorprende perché il Pse luganese, dal respiro cantonale e nazionale, è un tassello fondamentale per la Città del futuro. La sua realizzazione, che implica la riqualifica di un quartiere, creerà centinaia di nuovi posti di lavoro e, secondo gli accordi, sarà affidata nella misura dell’80% a ditte locali. Il Pse avrà dunque ampie e positive ricadute sul territorio e sulla nostra quotidianità. Malgrado ciò, il Polo deve contrastare l’opposizione di irriducibili detrattori. Il nostro sforzo argomentativo non può dunque essere rivolto a chi non ha orecchie per intendere, deve concentrarsi sulle cittadine e sui cittadini indecisi o poco motivati a recarsi alle urne. Proprio con loro è necessario condividere il genuino e disinteressato entusiasmo per questo riassetto e l’urgente necessità per Lugano di fare tre grandi passi in avanti evitando un gigantesco passo indietro. Se pensassi e parlassi unicamente col cuore, a me come a molti altri, basterebbe solo considerare, qualora il Pse non vedesse la luce, l’inesorabile tramonto dell’Fc Lugano. Mi rendo conto però che non tutti sono animati dalla stessa passione, per primi certamente non lo sono gli avversari dell’Arena sportiva, e che non tutti siamo legati alla storia del club. Citavo dunque, concretamente e laicamente, i tre passi in avanti per la Città. Il primo, evidente, è quello mosso in favore dello sport ticinese. Il Cantone ha già approvato 18 milioni e la Confederazione 5 milioni di franchi proprio perché anche le istituzioni credono in questo progetto. 25’000 persone e 140 associazioni faranno capo a Cornaredo e, alla buon’ora, tutti questi sportivi avranno a disposizione delle infrastrutture moderne e funzionali. Penso inoltre alla riorganizzazione logistica dell’amministrazione comunale. Oggi atomizzata in dodici immobili inadatti, che necessiteranno a breve di ingenti interventi per essere risanati, domani sarà correttamente concentrata in un unico stabile, migliorando di fatto l’efficienza del lavoro e l’accessibilità del pubblico. Un buon servizio per tutti i cittadini. Termino sottolineando l’importante valore aggiunto della nuova Porta nord di Lugano in termini di vivibilità e di viabilità. La possibilità per tutte le generazioni di usufruire di piacevoli spazi verdi, sommati allo sviluppo del Maglio, luogo in cui nascerà un ulteriore punto di aggregazione per i giovani, sono degli indiscutibili punti di forza del Pse. Non dobbiamo nascondercelo, l’impegno finanziario è, e resta, importante. Si tratta di uno sforzo che non si può prendere sottogamba, tuttavia il partenariato pubblico-privato garantisce una realizzazione a regola d’arte senza inattesi sforamenti finanziari. Questa formula, largamente sostenuta, permetterà inoltre di non rallentare il ritmo degli investimenti in altre zone della città e di non ingessare per anni la progettualità cittadina. Lo so, lo penso anch’io, si tratta di tre grandi passi in avanti che necessitano coraggio. Sono tuttavia convinto che non possiamo farci annichilire dalla paura o sedurre da scenari alternativi tanto irrealistici quanto fantasiosi. Queste titubanze e queste sirene, se ascoltate, causerebbero solo un cieco passo indietro e nessuno dovrebbe voler vedere Lugano arretrare o peggio inciampare.