Matteo Pronzini lo scorso 28 ottobre e Graziano Pestoni il 2 novembre successivo, su queste colonne, hanno già espresso critiche severe alla decisione presa poco tempo fa dal Gran Consiglio di rinunciare alle proprie competenze in materia di pianificazione ospedaliera, trasferendole in blocco al Consiglio di Stato che poi, c’è da scommetterlo, le trasferirà altrettanto in blocco al Dipartimento sanità e socialità (cioè ai suoi funzionari). Il Legislativo mantiene solo il diritto di nominare una semplice “Commissione di controllo” che, come tale, non potrà decidere nulla; tutt’al più essa potrà segnalare al Governo eventuali disfunzionamenti.
Pronzini vede in questa scelta, a prima vista autolesionistica del Gran Consiglio, una specie di vendetta per il rifiuto, deciso a suo tempo da una larga maggioranza di cittadini, di quella revisione della Leoc all’insegna di una resa senza condizioni agli interessi degli operatori privati del settore. Pestoni, dal canto suo, vi vede un esempio di quell’offensiva “menostatista” in atto da tempo a livello cantonale.
Credo che abbiano ragione entrambi. Forse sarebbe da auspicare un referendum contro questa improvvida decisione, al fine di rimettere le cose a posto!