Ho letto con interesse l’articolo di Ronny Bianchi sulla Regione del 7 agosto 2021. Non posso che confermare quanto scritto: l’energia immessa in rete viene pagata al privato da Aet pochi centesimi al kWh: 5.146 ct/kWh per il 2020, insufficiente per ammortizzare l’impianto fotovoltaico. Questa energia viene poi venduta dalle aziende elettriche a un prezzo ben maggiore a coloro che vogliono sostenere le energie rinnovabili. Questo sostegno però non andrà a beneficio dei piccoli impianti fotovoltaici dei privati. Molte aziende elettriche offrono il prodotto Tisole proposto da Aet (energia 100% da impianti fotovoltaici) con un sovrapprezzo di 15 ct/kWh. In poche parole Aet acquista dai privati l’energia fotovoltaica a prezzo di mercato, mettendola quindi sullo stesso livello dell’energia da fonti non rinnovabili come carbone e nucleare, e le aziende distributrici la rivendono a un prezzo quadruplicato. Ci si chiede come può essere giustificato questo forte aumento di prezzo, che non è a favore dei piccoli produttori, e chi ne beneficia. Mal si comprende la contrapposizione tra gli obbiettivi della politica energetica Svizzera, che mira ad aumentare le fonti di energia rinnovabile per arrivare all’obiettivo di zero emissioni di CO2 entro il 2050, e il prezzo che Aet paga per l’energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici dei piccoli proprietari. A ciò si aggiunge il fatto che per un privato è difficile aumentare l’autoconsumo. Personalmente, ho sostituito le due auto a benzina con una piccola auto elettrica che carico di giorno a casa quando c’è il sole. Tuttavia, anche con questa soluzione, considerando il guadagno dato dall’autoconsumo e i vari sussidi ricevuti, per ammortizzare i costi dell’impianto su 20 anni dovrei ricevere da Aet circa 13 ct/kWh: il prezzo pagato nel Canton Ginevra e Basilea. Un ulteriore sostegno per gli impianti fotovoltaici installati dai cittadini è proposto da molti Comuni, usando i fondi comunali Fer. Sarebbe auspicabile che questa buona pratica venisse adottata in tempi brevi da tutti i comuni. Da parte mia mi sto impegnando per promuovere nel mio comune una politica energetica attiva in favore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, in particolare attraverso la stesura di un apposito regolamento. Ma questa è una soluzione temporanea: sarebbe più corretto pagare l’energia elettrica considerando i veri costi ambientali, dalla costruzione dell’impianto, alla produzione dell’energia, allo smaltimento a fine vita, sostenendo solo le tecnologie che permettono di lottare contro il cambiamento climatico senza produrre scarti pericolosi per l’ambiente. Il sesto rapporto dell’Ipcc mostra chiaramente come il cambiamento climatico è causato dalle attività umane e come è urgente passare in tempi brevi a una società a zero emissioni di CO2. La politica non può più negare l’origine antropica dei cambiamenti climatici ricorrendo ad argomenti pseudoscientifici. Deve promuovere con maggiore convinzione le fonti energetiche rinnovabili: per esempio imponendo un prezzo d’acquisto dell’energia fotovoltaica sufficiente per ammortizzarne i costi in tempi ragionevoli.