Una risposta al commento di Marino Molinaro
Con il suo commento pubblicato su laRegione dell’8 gennaio 2021 Marino Molinaro, segnalando il peggioramento dei dati finanziari della Città di Bellinzona e partendo dal presupposto che s’imporrà una manovra “lacrime e sangue”, afferma che bisognerebbe poter conoscere “oggi” e non dopo il 18 aprile (data delle elezioni comunali) quali misure il Municipio intende adottare per riequilibrare il bilancio. È una richiesta difficile da soddisfare e che diverge rispetto alle pratiche seguite un po’ da tutti gli altri comuni e dal Cantone che si trovano perlopiù nella medesima situazione. Come il Municipio già aveva spiegato in occasione della presentazione del preventivo 2021, occorre infatti dapprima avere un’idea più precisa di quale sarà l’evoluzione delle uscite, ma anche dei ricavi a medio termine. Come anche Molinaro certamente sa, quasi l’80% delle spese di un comune ticinese sono vincolate da norme o decisioni superiori. Occorrerà quindi capire se e in quale misura evolverà la spesa nei rapporti con il Cantone: lo sapremo non prima dell’estate 2021 (forse addirittura solo nel mese di ottobre). Lo stesso vale per il gettito fiscale, ossia delle imposte sulle persone fisiche e giuridiche ma anche dell’imposta alla fonte. In secondo luogo l’analisi della spesa esige un certo lavoro di analisi. Solo a quel momento si potrà dire se effettivamente, come l’articolista dà già per certo, occorrerà una manovra “lacrime e sangue”. Richiamando un articolo di Felice Zanetti che evocava una spesa fuori controllo (“lasciata galoppare indisturbata”), egli paventa il dimezzamento del capitale proprio in unica legislatura. È forse il caso di ricordare che in questi primi quattro anni dopo l’aggregazione l’aumento – effettivo – della spesa pubblica ha avuto il chiaro scopo di uniformare sul nuovo territorio, migliorandolo, il livello dei servizi offerti alla popolazione. Pensiamo in questo senso all’aumento sensibile dei collegamenti tramite trasporto pubblico: oltre all’accresciuta frequenza in tutto il comprensorio, i bus raggiungono oggi, tra l’altro, anche il nucleo di Claro e la zona di Vigana-Paiardi a Camorino. Si pensi però anche al raddoppio delle mense scolastiche (oggi oltre 330 famiglie bellinzonesi e i loro bambini possono fare capo a questo servizio!), all’attivazione a breve del servizio di attività extra-scolastiche (una novità), all’assunzione dei servizi postali a Claro e Camorino, agli investimenti (milionari) nei parchi giochi (anche per la messa in sicurezza!), alla diffusione di “zone 30”, agli investimenti massicci nella scuola (riduzione del numero di allievi per classe, generalizzazione dei docenti di materia speciale in tutte le sedi), ma anche al notevole sforzo per la formazione di nuovi apprendisti bellinzonesi. In soli tre anni la Città è infatti passata da 15 (il totale dei precedenti 13 comuni) agli attuali quasi 80 apprendisti! Per non parlare dell’investimento nel sistema previdenziale dei propri dipendenti (in totale quasi 24 milioni di franchi) e, in generale, degli investimenti per opere e impianti sul territorio. Capire dove e come intervenire sul bilancio richiede una certa attenzione e i partiti rappresentati in Consiglio comunale hanno manifestato orientamenti diversi: v’è chi preconizza un aumento delle entrate, chi una riduzione della spesa, chi, ancora, ritiene vadano diminuiti gli investimenti (quali? In quali quartieri?). Dalle elezioni del prossimo 18 aprile uscirà una compagine municipale ma anche un legislativo largamente rinnovati. È giusto quindi che una discussione di rilevante significato politico e di possibile lungo effetto come questa avvenga – con il nuovo Municipio e il nuovo Consiglio comunale – alla presentazione del preventivo 2022.