In simili frangenti idee che sono considerate impossibili di colpo diventano possibili
Il turismo soffre e, come altre categorie, va e andrà sostenuto: da iniziative degli enti pubblici – si pensi al Comune di Onsernone, fra i primi ad agire nel suo piccolo con la copertura tramite sussidio comunale del canone di locazione dei mesi di aprile e maggio 2020 delle attività di ristorazione e albergheria – al pacchetto di aiuto cantonale di cui si è in attesa, passando dalla quotidianità di tutti noi, con una qualche cena d’asporto da comandare e una vacanza da – se del caso – programmare qui in Ticino, godendo di radici, territori e prodotti nostrani. Aiuti che devono basarsi non solo sul principio “da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni”, ma anche su una ponderazione strategica delle priorità del rilancio.
In questo senso – pur comprendendo le difficoltà in cui versano le OTR vedendosi privare di cospicue entrate derivanti dalle tasse di soggiorno e di promozione – mal si capisce la decisione, forse un po’ affrettata, di sospendere, a causa della diffusione del coronavirus, ogni forma di contributo per manifestazioni e anche attività turistiche nel Locarnese. Analogamente ad altri enti (para)pubblici, anche l’Organizzazione turistica regionale dovrebbe (poter) continuare a sostenere con forza il territorio e le sue risorse per non precludere la ripartenza, quando la destinazione dovrà farsi trovare più pronta che mai. Se a privare queste strutture di risorse o margine di manovra quando ce n’è più bisogno è il sistema, questo va forse ripensato; se invece ciò deriva da una scelta politica è questa che va ripensata. Ogni crisi implica peraltro per definizione la necessità di un ripensamento. Tenendo presente che, in tempi di crisi, idee che sono considerate impossibili di colpo diventano possibili. Che si colga dunque l’occasione di questa pausa forzata per collaborare e rimettere sul tavolo, o accelerare, tanti progetti nuovi o vecchi, quali ad esempio il rilancio del lungolago di Muralto (oggi ingolfato di posteggi, bici contromano e auto che separano bar e passeggiata a riva), la valorizzazione della tratta tra il Debarcadero e la foce o la realizzazione del polo congressuale (magari al Fevi, sfruttando sinergie con il Cantone e le competenze degli esperti di eventistica che abbiamo in Ticino); o ancora che si migliori la rete di piste ciclabili, che si promuovano le Isole di Brissago e si favorisca un servizio di navigazione futuristico, che si tuteli di più il paesaggio e si curi maggiormente il territorio, dalle riserve forestali ai parchi cittadini. E ancora che si consolidi e rafforzi – anche con il Museo di Storia naturale e il progetto di Casa delle Valli – l’offerta culturale della nostra regione. Il tutto a complemento del sostegno ai molti e importanti eventi che abbiamo la fortuna di ospitare e senza però mai dimenticare la rilevanza degli investimenti nel territorio, siano essi sentieri, micro-eventi o piccole realtà di Valle, che a breve potrebbero dare un prezioso contributo alla regione tutta.