L’aggregazione ha trasformato i vecchi comuni in una città grande dove purtroppo ci si è dimenticati delle identità e dei loro bisogni. La progettualità di Bellinzona negli ultimi quattro anni è stata molto attiva anche se purtroppo non sempre vicina ai bisogni dei cittadini. L’apertura di sportelli e servizi di prima necessità in luoghi periferici della città ha dato un’idea di quello che si voleva raggiungere ma il lavoro da fare è ancora molto. Le particolarità di ogni quartiere devono essere messe maggiormente in risalto. È necessario dare più peso alle associazioni di quartiere, potenziare i servizi, aumentare la facilità di trasferirsi da un quartiere all’altro e promuovere uno snellimento della burocrazia cittadina, non diminuendo i numeri dei collaboratori ma con una loro formazione adeguata e completa.
Il nostro comune ha bisogno di una pianificazione e continua progettazione di opere, non monumentali e fini a sé stesse ma che contribuiscano a rendere la vita della città di Bellinzona più adatta alla nostra quotidianità. Ora più che mai si riscontra una forte sfiducia nella politica. Questo atteggiamento non porta benefici al nostro comune a cui servono politici attenti all’ascolto e concentrati nell’attuazione di progetti fattibili e sostenibili finanziariamente. Per questi motivi sono convinto che un volto nuovo nella politica con nuove idee e un approccio diverso verso la progettualità possa rendere Bellinzona una città a misura di cittadino.