È lì da vedere: lo Stato è diventato un vero e proprio Leviatano, enorme, che si nutre di regolamenti e ordinanze che lo alimentano. Le conseguenze sono regole in ogni ambito che vanno a colpire i Comuni, i Cittadini e gli imprenditori, obbligati al rispetto di regole che non hanno più nulla a che vedere con il buon senso, che si traducono in costi aggiuntivi per l’intera collettività.
Credo che se non si inverte la marcia ora, poi sarà troppo tardi. Abbiamo bisogno di una profonda riforma non tanto delle leggi, ma dei regolamenti e delle ordinanze di applicazione, per ridurre la burocrazia inutile ed eliminare l’imposizione di misure del tutto inutili e costose.
Forse che i funzionari pensano che i Cittadini non siano responsabili, non siano esseri consapevoli e sensibili? Noi non abbiamo bisogno di essere messi sotto tutela costante da parte dello Stato, possiamo vivere e convivere anche con spirito di responsabilità individuale e collettiva senza bisogno di una miriade di regole che ci soffocano.
Quindi un appello al governo e al parlamento: se volete davvero far quadrare i conti, mettete mano all’apparto burocratico, rendetelo snello ed efficiente com’era un tempo, non opprimente come oggi. Non permettete oltre la proliferazione di regole soffocanti e inutili. Riuscirete così a riprendere il controllo del Paese, rimettendo uno Stato snello al servizio dei cittadini. Ma ci vuole un patto politico tra le forze in campo: e qui la vedo dura, con la frammentazione politica in atto, dove ognuno mira non al compromesso, ma all’urlare le proprie ragioni. Beh, caro Canton Ticino, buona fortuna.