Il tema delle aggregazioni del Locarnese è un’occasione di discussione in ogni tornata elettorale comunale. Non fa difetto anche in questa vigilia.
Una preliminare presa d’atto mi sembra necessaria. Una fusione integrale dei principali comuni (Locarno, Ascona, Muralto, Minusio) pare non avere possibilità di successo in tempi ragionevoli. Troppe sono le differenze nella composizione sociale tra e nei partiti, nella finanza pubblica, negli enti locali (Patriziati, alcuni forti e altri meno). Altri Comuni (Losone, Orselina) possono integrarsi più facilmente con Locarno.
Questa presa d’atto non significa che bisogna stare fermi. Ci sono ambiti importanti nei quali una più efficace cooperazione è utile, perfino necessaria. Un solo esempio: credo che nessuno possa contestare la necessità e l’urgenza di dotare il Locarnese di un adeguato centro congressuale per concerti e conferenze. Risulta inconcepibile che le due maggiori rassegne culturali, il Festival del Film e le Settimane musicali, non abbiano ancora uno stabile all’altezza del loro prestigio, come il centro congressuale di Lucerna. Ciò dopo oltre 60 anni di esistenza di queste rassegne. Le Settimane musicali svolgono i concerti nella chiesa di San Francesco, peraltro a Locarno, e il Festival è confinato, almeno provvisoriamente, al Fevi. Una soluzione comune deve essere trovata, perché finora né Locarno né Ascona si sono dimostrati capaci di realizzare una sede “comunale”.
I due Municipi ampiamente rinnovati sono certamente in grado di trovare un accordo per quanto riguarda la sede. Personalmente penso all’ex aeroporto patriziale di Ascona: un vasto terreno che potrebbe comprendere anche un albergo di prestigio facilmente raggiungibile sia da Locarno che da Ascona.
Una sede adeguata alle due manifestazioni, ma anche necessaria per ospitare congressi internazionali, con le ricadute su tutta l’offerta alberghiera e sui commerci delle due città che vivono di turismo.