Da vent’anni si parla di transizione energetica, abbandono dell’energia nucleare e fossile. Gli investimenti nella sicurezza e approvvigionamento energetico sono lo 0,5% del Pil rispetto al 4% degli anni 50-60-70 (per dighe e centrali nucleari). Viviamo di rendita grazie a quanto costruito da padri e nonni. Dodici anni fa ho investito nel fotovoltaico privato e aziendale. Non disponendo di un capitale di 75mila Chf ho creato una cooperativa familiare; l’impianto è ora ammortizzato e renderà per i prossimi quindici anni fra gli 8 e i 9mila Chf l’anno; il 10-12% di interessi sul capitale investito. Il reddito finale sarà di quasi 130mila Chf; dopodiché gli interessi saranno di circa il 4% per altri 15-20 anni. L’energia prodotta copre il 55% del fabbisogno aziendale; col secondo impianto tramite un’Rcp (Raggruppamento di Consumo Proprio) raggiungo ora il 130% delle necessità aziendali e private. La redditività sarà simile al primo impianto; benché al momento la remunerazione sia inferiore rispetto a dodici anni fa, i risparmi sui costi dell’energia sono superiori visto i rincari in corso e futuri. Beneficerò di una tariffa inferiore a quella di prima della “crisi” energetica. L’impianto fornisce anche energia al 50% del parco veicoli aziendali; in futuro ci saranno batterie al sodio per le auto, evitando danni sociali e ambientali; i veicoli elettrici sono più performanti rispetto a quelli a benzina e diesel che sprecano l’80% dell’energia che consumano. Il finanziamento è stato possibile grazie ai ricavi della prima installazione e alla rinuncia a un’auto da 60mila Chf per una da 10mila. L’auto si svaluta del 30% il giorno dopo l’acquisto; i pannelli producono energia pulita permettendo risparmi e guadagni; con queste scelte ho rinunciato al nucleare prima del 2030 e ridotto del 50% il consumo di diesel importato. Con i carburanti sintetici potremo in futuro divenire autosufficienti. Con un autoconsumo pari al 70-80% e l’immissione in rete del resto, si risparmia l’acqua delle dighe. Se aziende, privati ed enti installassero quanto è possibile su tetti e facciate si risolverebbe la penuria d’energia invernale. Isolando gli edifici e sostituendo bruciatori a nafta e riscaldamenti elettrici diretti con termopompe si ottiene un risparmio energetico di circa due terzi. Aiutando alcuni amici a finanziare il loro impianto fotovoltaico ho valorizzato soldi che, fermi sul conto bancario, non rendevano, creando collaborazione, introiti ed energia pulita. I proprietari d’appartamenti potrebbero fare la stessa cosa rivendendo l’energia elettrica agli inquilini con vantaggi per tutti e annullando loro in questo modo i rialzi della bolletta. Non esiste una crisi energetica, esiste una crisi di volontà e di coscienza. Un futuro pulito è possibile e conveniente: ce la possiamo fare.