Ritengo che il tema della conciliabilità tra lavoro e famiglia sia di fondamentale importanza nella costruzione della società di domani. Da sempre tra le motivazioni del mio agire in politica, vi è la battaglia per una maggiore parità tra donna e uomo. Trentacinque anni dopo aver avuto la fortuna di diventare madre, constato che per le mamme di oggi molti problemi sono rimasti irrisolti.
Sostengo con convinzione un congedo parentale di 38 settimane, suddivisibile liberamente tra i genitori come proposto dalla Commissione federale per le questioni familiari. L’investimento finanziario salirebbe dal miliardo attuale a circa due e mezzo all’anno, ma sarebbe un investimento con un ritorno elevato, favorevole al rientro delle donne nel mercato del lavoro. Un’iniziativa simile è stata recentemente approvata a livello cantonale a Ginevra, proprio su iniziativa dei verdi liberali. La nostra società deve puntare alla equa divisione dei compiti genitoriali, evitando che siano le donne a rinunciare troppo spesso al loro posto di lavoro oppure a ridurlo a tempo parziale (con perdite finanziarie e di rendita pensionistica) dopo la nascita dei figli. Anche le donne meritano la possibilità di far carriera (a pari stipendi) e garantirsi l’indipendenza economica al pari degli uomini indipendentemente dalla situazione familiare.
Uno dei problemi del Ticino è l’invecchiamento della popolazione a fronte della fuga dei giovani verso altri Cantoni. Proporre modelli di congedo parentale flessibili (e strutture di accoglienza per bambini sufficienti a costi accessibili) contribuirebbe a renderlo maggiormente attrattivo per viverci anche per i giovani e colmare quel vuoto generazionale che si sta accentuando.
Questi modelli sono già diffusi in aziende private internazionali e grandi istituzioni soprattutto nelle città, ma mancano nei territori periferici. Manca personale qualificato in molti settori anche in Ticino. È ora di cambiare la politica familiare e ridare alle famiglie prospettive di crescita e servizi adeguati a una società moderna dinamica e flessibile.
Con la digitalizzazione aumenta il telelavoro in alcuni settori, senza dubbio un alleato per le famiglie che desiderano continuare a lavorare con figli piccoli senza avere l’obbligo di collocare i bambini fuori casa e godono di orari flessibili. Tuttavia le condizioni del telelavoro non devono essere svantaggiose rispetto al lavoro in ufficio. Ad esempio occorre considerare che non si può dare il pranzo al figlio e allo stesso tempo partecipare a un meeting online.
Nella prossima legislatura il Parlamento dovrà esprimersi sui molti dossier federali legati al mondo del lavoro e alla parità dei diritti. Urge una maggiore sensibilità per modelli familiari moderni a Palazzo federale e una maggiore rappresentanza di donne in Parlamento.