In campagna elettorale si parla spesso di benessere. Per me parlare di benessere significa parlare di dignità, un diritto che implica un lavoro, una casa e un territorio con spazi in cui riconoscersi, l’accesso alla cultura nelle sue forme, un’istruzione pubblica di qualità. Elementi essenziali che sembrano scontati, ma non è così per tutti.
Un lavoro dignitoso è un lavoro con un salario che supera i 4’000 Chf. In Ticino i salari sono oltre il 22% più bassi degli altri cantoni e a fronte di un’inflazione ai massimi sono quasi invariati: contrastiamo l’impoverimento della popolazione.
Una casa dignitosa è una casa il cui affitto non supera 1⁄4 dello stipendio e al passo con gli standard di oggi. Investiamo in alloggi con pigioni eque, spazi collettivi, intergenerazionalità, mix sociale, sostenibilità, innovazione.
Un territorio dignitoso è un territorio in cui la qualità del vivere è al primo posto. Meno cementificazione, maggiore uso di energia e materiali rinnovabili, capillarità del trasporto e sicurezza dei percorsi della mobilità lenta.
Una cultura dignitosa è una cultura variata, libera e aperta, in sinergia con i diversi gruppi sociali. Integriamo nuove esperienze e nuovi contenitori per la cultura dal basso nel programma politico cantonale, perché si dia spazio al bisogno di organizzarsi anche in forme alternative.
Un’istruzione dignitosa è un’istruzione pubblica, di qualità e sempre più inclusiva. La scuola deve aprirsi a tematiche sociali per formare giovani con identità sicure e disponibili ad accogliere le diversità che caratterizzano la società.
Questi valori sono il motore del mio impegno politico. Come consigliera comunale a Lugano, dal 2016 approfondisco tematiche sociali, economiche e pianificatorie. Oggi sono motivata a impegnarmi per il nostro cantone.