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‘A Chiasso si vive bene. Non si tagli sulla cultura’

Francesca Bernasconi Bedulli (Us-I Verdi-Indipendenti) e Luca Maghetti (Plr) a confronto sulla qualità di vita. Il parere diverge sul bilancio di genere

Luca Maghetti e Francesca Bernasconi Bedulli su Corso San Gottardo
(Ti-Press/Elia Bianchi)
15 marzo 2024
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«Sì, a Chiasso si vive bene». Francesca Bernasconi Bedulli (Us-I Verdi-Indipendenti, consigliera comunale uscente) e Luca Maghetti (Plr) non hanno avuto la benché minima esitazione nel rispondere alla domanda. Abbiamo messo a confronto i due candidati al Municipio sulla tematica della qualità di vita offerta nella cittadina di confine. Un’analisi che arriva dalla loro esperienza diretta. Luca Maghetti è da poco tornato a vivere a Chiasso, dove è nato e cresciuto («ho sempre respirato aria di Chiasso»), mentre Francesca Bernasconi Bedulli vive a Pedrinate da 12 anni.

Chiasso negli anni è sicuramente cambiata. Quali sono per voi le principali differenze?

MAGHETTI – Non è facile trovare differenze. È cambiato poco il traffico: quando ero ragazzo c’erano le colonne per benzina e sigarette, mentre adesso ci sono quelle dei frontalieri. La cultura ha senz’altro subito uno sviluppo grazie a m.a.x. museo, Spazio Officina e soprattutto Cinema Teatro, che allora era uno spazio decadente e dedicato a film pornografici. Ci sono più richiedenti l’asilo che danno qualche problema che non va enfatizzato; forse un po’ poco movimento di persone la sera sul Corso, peccato, e anche la natura negli anni è stata più valorizzata. Grazie agli sforzi intrapresi dal Municipio, e quindi dai servizi forestali, si vede un’attenzione a valorizzare quello che è il polmone: Chiasso ha questa narrazione, in parte vera, di grande inquinamento atmosferico, ma per fortuna anche un polmone verde molto importante e ben curato, anche se non so se viene frequentato abbastanza.

BERNASCONI BEDULLI – Mi sono balzati subito all’occhio la riqualifica dei vari quartieri e il Corso pedonale che secondo me ha acquistato molto. Anche nell’ambito delle politiche ambientali è stato fatto tanto: l’anno scorso per esempio sono stati creati i vivai diffusi, che hanno portato una bella riqualifica, e la possibilità di fare delle passeggiate con le architette che hanno curato il progetto. Bisogna però continuare a insistere nel verde, perché di spazi ce ne sono ancora: penso a un Corso con più alberi e luoghi e soste di aggregazione, anche se è un po’ difficile per la presenza delle case. Sei parchi e una via sono stati dedicati a donne di Chiasso che hanno dato un bel contributo al comune nell’arte, nella sanità e socialità e nella politica tra fine ’800 e inizio ’900.

MAGHETTI – Sono molto d’accordo sulla necessità di aumentare gli spazi verdi. Bisogna fare passi importanti, non solo di abbellimento, ma per arrivare a piantumare zone e spazi vuoti o crearne per mettere a dimora alberi, allo scopo di contrastare caldo soffocante e asfalto sempre più bollente che ci accompagnano, ahinoi, per troppi mesi l’anno. Questo permetterà di incrementare la qualità di vita e, automaticamente, gli spazi di aggregazione.

Passiamo alla situazione attuale. Cosa cambiereste e migliorereste?

BERNASCONI BEDULLI – Oltre alla già citata necessità di salvaguardare il territorio e di aumentare il verde, bisogna prestare maggiore attenzione a ogni forma di inquinamento, anche atmosferico, sonoro e luminoso. Occorre pure insistere di più su mobilità lenta a 30 all’ora e zone per le biciclette. I recenti fatti di cronaca hanno colpito la popolazione, ma in ambito sociale si è fatto tanto: il servizio psicosociale, dove ho anche lavorato, si sta muovendo abbastanza bene per quel che riguarda la psichiatria e la socio-psichiatria territoriale, molto importanti per avvicinare le persone e non sempre aspettare che siano loro a cercarci. Anche Ingrado sta svolgendo un ottimo lavoro. Secondo la mia esperienza passata, ma anche in base a quello che vedo, bisognerebbe investire di più nella prevenzione, magari aumentando il numero di operatori di prossimità – oggi due a tempo parziale – per avvicinarsi maggiormente alle persone in difficoltà, non solo stranieri, ma anche residenti problematici. Sono diminuiti i posti di lavoro, anche se un certo rilancio sembra esserci, e la gente se ne va: abbiamo molti appartamenti sfitti, perché si preferisce andare a vivere in collina o nei comuni limitrofi. Per questo sono favorevole all’aggregazione: un grande polo a sud aiuterà il rilancio.

MAGHETTI – Parto dal tema del lavoro e dalla necessità di richiamare aziende su Chiasso, perché i loro dipendenti sono per il 90-95% frontalieri e hanno grossi problemi di traffico che di conseguenza causano problemi ambientali. Queste ditte vanno incentivate, trovando delle forme di sgravi anticiclici dal profilo fiscale. Questo anche se la situazione finanziaria di Chiasso non è certo rosea, cosa che secondo me è dettata dall’essere un Comune polo con tante infrastrutture oggetto di manutenzioni e interventi che servono anche ai Comuni limitrofi, e quindi anche io sono favorevole all’aggregazione che porterà questa situazione a stemperarsi oltre che a rafforzare la voce di Chiasso verso il Cantone. Il recente fatto di sangue attira l’attenzione, è chiaro, ma la droga, l’alcolismo e la solitudine sono mali diffusi ovunque. Bisogna tuttavia continuare a lavorare nella direzione di una città variegata, accogliente. Una città quindi con un’anima sociale, dove c’è una buona dialettica che porta a un mix tutto sommato soddisfacente e dove le aggregazioni saranno il prossimo tema politico vero e proprio.

Riassumendo, a Chiasso si vive bene?

ENTRAMBI – (i due candidati ci guardano un po’ perplessi per la domanda) Sì.

BERNASCONI BEDULLI – C’è stata un’estremizzazione dei no durante la scorsa estate. Faccio volontariato a Mendrisio e alcune persone erano meravigliate del fatto che mi muovessi a Chiasso.

MAGHETTI – Perché sono di Mendrisio. Noi di Chiasso siamo diversi. Ci possono essere sfumature diverse di accoglienza, ma siamo la porta del Sud e quindi storicamente e fisiologicamente abituati al ‘diverso’, al nuovo. Ad esempio una caratteristica di Chiasso sono le squadre dell’Utc integrate di richiedenti l’asilo: una realtà fantastica che permette di fare inclusione, ma anche prevenzione, coinvolgendo gente che vuole inserirsi e che si meriterebbe di essere accolta anche se il loro permesso vacilla.

La cultura viene considerata come uno dei fiori all’occhiello di Chiasso. Il settore è però spesso oggetto di attenzioni quando si parla di misure di risparmio. Per voi è un dicastero dove si può tagliare o l’offerta andrebbe ulteriormente valorizzata? Se sì, come?

MAGHETTI – Abbiamo questa offerta culturale (e per fortuna che c’è!) con una stagione teatrale e un programma musicale di tutto rispetto, musei e collaborazioni (come quella con Como). Cinema Teatro, m.a.x. museo e Spazio Officina formano un comparto davvero pregiato che crea vita. Una realtà di apertura e valore dove non vedo possibilità di ridurre le spese. Per quanto riguarda eventuali miglioramenti, forse si potrebbe incrementare l’offerta di cinema all’aperto durante l’estate.

BERNASCONI BEDULLI – La risposta sta già nella domanda. La cultura è il fiore all’occhiello e non vedo misure di risparmio. Se si parla di tagli è perché alcuni vedono la cultura come l’élite e il radical chic, ma a Chiasso non è così perché il Teatro e le mostre sono frequentati da tutti. I costi dovrebbero essere meglio ripartiti tra i vari dicasteri: la cultura è un bene comune e dovrebbe essere ancora più incentivata. Quella che andrebbe valorizzata maggiormente è la cultura indipendente e quindi non strettamente legata al Comune. In posti come, per esempio, Cons Arc o Spazio Lampo, c’è la possibilità anche per i nostri giovani di presentarsi con mostre, installazioni e piccoli eventi di arte, pittura, scultura e musica. È stato fatto tanto, spero che nella prossima legislatura si riesca almeno a mantenere quanto abbiamo, investendo anche sui giovani, che sono forse stati un po’ dimenticati.

MAGHETTI – Quelle citate sono realtà vive che propongono una cultura senz’altro valida che non mi piace chiamare alternativa, ma che definirei ‘privata’ in quanto non istituzionalizzata. È vero che i soldi per tutti non ci sono, ma non sono dell’idea che i tagli debbano essere lineari. È vero che la cultura di fronte alla ‘pagnotta’ viene dopo, ma secondo me, anche se so che in politica si lavora così, la scelta di priorità concrete deve essere mantenuta.

BERNASCONI BEDULLI – In politica si lavora così, in altri ambiti si lavora di più sui bisogni.

MAGHETTI – Io dico che se la torta è questa, va scelto con la massima attenzione dove dedicare più risorse: se dobbiamo fare due anni di vivai diffusi, che sono carini ma è troppo poco per produrre ossigeno e frescura, investiamo 50mila franchi perché vogliamo mettere un certo numero di piante nel territorio di Chiasso e far sì che crescano, è un investimento per il futuro. Per dire che se dobbiamo fare una stagione più povera, la si fa perché c’è la priorità del verde.

In caso di elezione in Municipio, di quali dicasteri vi vorreste occupare?

BERNASCONI BEDULLI – Potessi scegliere, o Socialità o Cultura ed educazione. La Socialità fa parte della mia storia, ho lavorato una vita in questo campo e la sento nelle mie corde. La cultura è un settore che mi piace ed è tra i miei hobby. Essere municipale è un po’ diverso che essere spettatore o spettatrice di vari eventi, ma seguo il lavoro che sta portando avanti il nostro capodicastero e cerco di seguire le sue orme. L’essere membro della Commissione edilizia mi ha portato ad appassionarmi anche al Territorio e, come rappresentante de I Verdi, anche questo dicastero potrebbe appassionarmi.

MAGHETTI – Non ho particolari preferenze, penso che ogni dicastero sia molto arricchente e permetta di portare la propria sensibilità di cittadino quasi sessantenne. È chiaro che la mia formazione di avvocato e l’esperienza di procuratore pubblico mi fanno sentire più affine alla Sicurezza.

Se invece sarete eletti per il Consiglio comunale, quali temi intendete sviluppare?

BERNASCONI BEDULLI – In questa legislatura ho portavo avanti tematiche legate all’ambiente: abbiamo per esempio in sospeso la mozione sullo scambio dell’usato all’ecocentro, che secondo me andrebbe risistemato, e la raccolta dell’umido che a Chiasso non c’è. Bisognerà lavorare sull’ambiente: ho seguito un corso alla Supsi su un progetto di un architetto ambientale sviluppato, con il supporto della sindaca, nei quartieri di Barcellona relativo alla trasformazione urbanistica dei suoi quartieri. Certo, Chiasso non è Barcellona, come il Faloppia non è la Senna, come diceva qualcuno. Un tema che ‘copierei’ da Mendrisio è invece l’introduzione del bilancio di genere insieme alla socialità. Una proposta che potrebbe arrivare dal Consiglio comunale.

MAGHETTI – Calma. Da quando a Mendrisio è arrivata una capodicastero per la Socialità, il bilancio di genere è diventato il tema principale. Mi spiego meglio: già ai tempi dell’allora capodicastero Giancarlo Cortesi, era stata accolta una mozione presentata da Giovanni Poloni e da me, che chiedeva di creare un centro anziani sul modello di Vacallo. Un tema che è però stato messo in un cassetto perché non veniva dalla sinistra. Non so come funziona il Centro sociale per gli anziani di Chiasso, forse bisognerebbe implementarlo. Il bilancio di genere, che è un tema di moda, doveva arrivare dopo. Non sono di principio contrario, ci mancherebbe, ma se lo si fa per una questione di agenda politica, dimenticandosi altri temi, tra cui gli anziani, non sono più d’accordo. In più penso che il bilancio di genere per il Comune di Mendrisio non abbia portato a risultati eclatanti già solo perché la parità salariale è ancorata nel Rod e quindi legge.

BERNASCONI BEDULLI – Se pensiamo che abbiamo ancora in gran parte una differenza salariale...

MAGHETTI – Nell’ente pubblico ci sono gli scatti automatici. Spesso la differenza salariale nell’ente pubblico si traduce nel fatto che una donna, fino a quando può o vuole, si ferma o lavora a tempo ridotto per crescere i figli. È anche una questione culturale, quindi non solo imputabile alla politica. Tornando ai temi: il lavoro in Consiglio comunale segue l’attualità e quindi da un problema nascono atti politici. Bisogna continuare a lavorare su temi puntuali: vanno combattute le zone di calore, va favorito l’insediamento di lavoro che porta ricchezza, in termini di finanze, minor traffico e anche vitalità del centro. Siamo arrivati a un tracollo della tratta Chiasso-Lugano con l’autostrada e anche i treni sovraccarichi; su questo siamo trascurati da Berna. Bisognerebbe almeno incentivare il carpooling con corsie preferenziali per le vetture con almeno due occupanti, dimezzando il traffico. Anche il tema della piscina regionale coperta da 50 metri è molto importante per rispondere alle esigenze degli atleti, ma anche dei nuotatori appassionati che oggi sono un po’ frenati dal fatto che l’acqua della vasca olimpionica è fredda perché la vasca non è isolata.