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Un voto per la terza età

Di idee me ne frullano in testa a bizzeffe, ma cosa dire in un breve articolo inerente alle elezioni, che possa suscitare qualche interesse, che riguardi temi politici cantonali e, soprattutto, che possa farmi guadagnare qualche voto? Data la mia età – vado per i settantasei – ho deciso di dedicarmi in modo particolare ai problemi della mezza età. Ritengo infatti che nessuno possa difendere con credibilità gli interessi di questa categoria meglio di chi ne fa parte. Un giovane potrà anche promettere in tutta buona fede che, una volta eletto, si prenderà cura degli anziani ma, nel fardello di temi con cui sarà confrontato quale deputato, questi ultimi finiranno per essere superati per importanza da altri più consoni alla sua fascia d’età. L’accesso alle discoteche a sedici anni, tanto per fare un esempio, potrebbe essere considerato più urgente e importante di uno sgravio fiscale per i pensionati. Non che un tema escluda l’altro, naturalmente, ma potete essere sicuri che, eleggendo un deputato anziano, almeno per lui l’ordine d’importanza dei due argomenti sarà esattamente il contrario.
La mia libera (e fantasiosa) interpretazione del vecchio adagio mi fa pensare che, se è vero che «chi fa da sé, fa per tre», il voto di un anziano a un candidato anziano vale potenzialmente il triplo.
Scherzi a parte, non posso e non voglio fare promesse che non so se potrò mantenere, ma posso garantire il mio impegno a favore della terza età, non fosse che perché ne faccio parte. Il che non mi impedirà, ovviamente, di occuparmi con interesse e impegno anche dei problemi d’ordinaria amministrazione, ma sempre con un occhio di riguardo per la categoria di cui sollecito il voto con questo articolo.