Dib. elettorale

Il vero progetto strategico per Lugano

Verso le comunali del 5 aprile

Municipale PS

Lo scrittore anglo-svizzero Alain de Botton, nel saggio “Architettura e felicità”, si sofferma sulla storia della costruzione e sulle sensazioni emotive che gli edifici suscitano nella popolazione. Egli ritiene che esista «una mancanza di volontà politica nel regolamentare la bellezza», e sostiene che «quando le istituzioni pubbliche trascurano» questa bellezza, i cittadini iniziano «a odiare gli edifici». In questa strana campagna elettorale, concentrata su pochi argomenti – l’aeroporto, il polo sportivo, l’autogestione, il Pvp – è importante, direi quasi necessario, riportare nell’agenda politica la volontà di rendere la nostra città più bella e vivibile, e nello stesso tempo anche più felice e unita.

Il progetto strategico più importante per la città, nella prossima legislatura, sarà il nuovo piano direttore comunale, lo strumento urbanistico che ci permetterà finalmente di rivedere e armonizzare tra loro i ventuno piani regolatori della città, in gran parte datati e superati. A ormai sedici anni dalla grande aggregazione del 2004, il piano direttore dovrà rendere più solide le limitate riflessioni raccolte nelle linee di sviluppo nel 2017. Il Municipio ha avviato qualche mese fa la procedura di concorso interdisciplinare, con l’accompagnamento di un folto gruppo di esperti. I primi risultati, attesi fra un anno, daranno una visione coordinata dei tanti progetti già avviati, piccoli e grandi. Si tratta di un passo impegnativo e indispensabile.

Mi attendo che vengano definite anche azioni immediate, concrete e puntuali, per dare una vera svolta sostenibile e di qualità alla gestione del territorio cittadino. Ecco di seguito un elenco di possibili misure:
1. Coinvolgere la popolazione e i proprietari con processi di pianificazione partecipata, con l’obiettivo di favorire pigioni accessibili sia per i commerci, sia per le abitazioni.
2. Introdurre un blocco edilizio (zone di pianificazione) per salvare dalla demolizione edifici storici e comparti sensibili.
3. Modificare le norme edilizie, permettendo più deroghe per risanare e ampliare gli edifici esistenti, non solo quelli di pregio.
4. Introdurre il diritto di prelazione, per rivitalizzare gli spazi al piano terreno con utilizzi pubblici e piccoli commerci.
5. Dare una piazza a ogni quartiere e riqualificare gli spazi pubblici anche con arredi temporanei, ma soprattutto con più alberi, aree pedonali e piste ciclabili.
6. Creare in tempi brevi una vera commissione urbanistica con esperti indipendenti, analoga a quelle delle altre città svizzere.
7. Favorire la biodiversità e contrastare il surriscaldamento climatico con più verde e acqua (rete verde-blu).
8. Consolidare l’ossatura delle infrastrutture di trasporto pubblico e la rete ciclabile in modo da collegare efficacemente i poli di sviluppo, la stazione ferroviaria e tutti i quartieri della città.

Il successo di questa operazione sarà possibile soltanto se ci sarà un rafforzamento della rappresentanza rosso-verde nel futuro Municipio e se si agirà in modo coerente e mirato per raggiungere questi obiettivi.