In sei mesi il servizio di vigilanza ha effettuato 499 interventi per garantire la sicurezza in ospedali e presidi
All'ospedale Sant’Anna di Como le aggressioni fisiche e verbali in reparti come Pronto soccorso e psichiatria stanno diventando la regola. A lanciare l'allarme è l’Ordine degli infermieri. Dal tavolo per la sicurezza convocato dalla Asst Lariana nei giorni scorsi è emerso, infatti, che da gennaio a giugno nei presidi e negli ospedali pubblici comaschi il servizio di vigilanza ha effettuato 499 interventi per garantire la sicurezza. La statistica registra più di due episodi di tensione al giorno. E questo è uno dei motivi per cui medici e infermieri preferiscono le strutture private e soprattutto quelle del Canton Ticino, dove la sicurezza è un fiore all'occhiello.
In totale le aggressioni sono state 75. Il bersaglio nel 50% dei casi sono gli infermieri. Percentuale analoga per i camici bianchi. “Negli ultimi mesi episodi di violenza ai danni del personale sanitario e in particolare infermieristico stanno diventando sempre più frequenti – le considerazioni di Giuseppe Chindamo, presidente dell’Ordine degli infermieri –, sia nella nostra provincia di Como che a livello nazionale. Le aggressioni, sia fisiche che verbali, non avvengono solo in contesti di emergenza, ma anche nei reparti ordinari, coinvolgendo infermieri e infermiere impegnati in prima linea per garantire la salute pubblica. Questi atti mettono a rischio non solo l’incolumità degli operatori, ma anche l’efficacia delle cure offerte ai pazienti”.
Anche i camici bianchi parlano di escalation della tensione, tanto che i sindacati di categoria hanno minacciato lo sciopero se non sarà potenziato il servizio di vigilanza. Asst Lariana fa sapere che al Sant’Anna c’è il posto fisso di polizia e che a maggio si è provveduto ad assumere quattro nuovi addetti. “La sicurezza è tra i temi più attenzionati dalla direzione – scrive l’Asst Lariana –, proprio per le ripercussioni anche sul personale”.