A Como è ‘caccia’ continua di infermieri in fuga verso il Canton Ticino (e non potrebbe essere diversamente anche se i neoassunti pagano più tasse) o verso il privato, in continua espansione. In questi giorni all’ospedale Sant’Anna di Como si stanno svolgendo le prove per l’ennesimo bando – il quarto dall’inizio dell’anno, al quale è già certo che ne seguirà un quinto nel gennaio 2025 – che prevede l’assunzione di cento infermieri a tempo indeterminato.
Un obiettivo che non sarà raggiunto in quanto i candidati sotto esame sono 85 (le domande erano state 119), che in comune hanno il fatto di essere giovani o giovanissimi, tutti neolaureati, una quarantina dei quali promossi quindici giorni fa all’Università dell’Insubria. Gli altri candidati arrivano soprattutto dal Sud Italia. Alcuni di loro hanno trovato casa, buona parte si sono scontrati con un aspetto sempre più centrale: quello delle abitazioni con affitti accessibili, che a Como con il boom turistico non si trovano. Sembra essere diventato più facile trovare il classico ago in un pagliaio. Insomma, non è detto che gli 85 candidati in questi giorni sotto esame, una volta superate le prove, poi accetteranno di essere assunti. Lo hanno detto chiaramente soprattutto i candidati provenienti da Napoli e da Taranto, una ventina, che sarebbero disposti a trasferirsi a Como, in quanto considerano il Sant’Anna un ospedale interessante: non nascondono di considerarlo, una volta maturata l’esperienza necessaria, un buon trampolino di lancio verso le strutture sanitarie del Canton Ticino. Un problema, quello degli affitti e dei salari, che esiste da anni, e sin qui disatteso. Ora l’Asst Lariana sta cercando una soluzione, concentrando l’attenzione sui capannoni dismessi del vecchio Sant’Anna, in via Napoleona. L’intenzione è di costruire un convitto, con alloggi a prezzi calmierati. Nei giorni scorsi il vertice dell’Asst Lariana ha effettuato un sopralluogo per valutare dove ricavare un congruo numero di spazi da destinare agli infermieri. I tempi per la ristrutturazione del vecchio Sant’Anna fanno a pugni con l’urgenza di rimuovere l’emergenza legata alla carenza di personale sanitario. M.M.