Autorità transfrontaliere, tra le quali i sindaci di Chiasso e Novazzano, si sono riunite il 21 settembre: è stato presentato un progetto antiesondazioni
Prevenire le esondazioni del fiume Faloppia. Di questo si è parlato nel corso di un vertice comasco-ticinese. Sabato mattina in municipio a Ronago si è fatto il punto sui lavori antiesondazioni del corso d’acqua che – lungo 11 chilometri – nasce a Faloppio, passa dalla Val Mulino, entra in Ticino e attraversa Chiasso dove si getta nella Breggia, per finire nel lago di Como all’altezza di Cernobbio. All’incontro hanno partecipato gli amministratori di Uggiate con Ronago, Chiasso e Novazzano. Per la cittadina erano presenti il sindaco Bruno Arrigoni e il vice Davide Lurati, mentre per Novazzano il sindaco Sergio Bernasconi. Presente anche uno stuolo di tecnici comunali comaschi e ticinesi, consulenti, dirigenti di Regione Lombardia, ComoAcqua e Arpa Lombardia.
In concreto, si è parlato di un progetto da 1,2 milioni di euro finanziato da Regione Lombardia con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il progetto che prevede muri di contenimento, vasche di laminazione, briglie e scogliere anche sugli affluenti laterali, è stato illustrato da Alessandro Ciarmiello, geologo e co-progettista che ha posto l’accento sull’urgenza di intervenire: “Il Faloppia è un fiume che ha risposte molto rapide alle precipitazioni: in un batter d’occhio si gonfia e tracima, trascinando vegetazione, dilavamenti da aree di cava, materiali edili”. Arrigoni, da parte sua, dopo aver affermato che “la prima preoccupazione è la sicurezza”, ha parlato di un piano da otto milioni di franchi, finanziato da Cantone e Confederazione, per la riqualifica e la rinaturalizzazione dell’ambiente del tratto ticinese del Faloppia.