I detenuti sono guidati e formati da professionisti del settore grazie all’associazione ‘CouLture Migrante’
C’è qualcuno che avendo un capo di abbigliamento da riparare (pare che per comprensibili motivi economici siano in molti) e non sa a chi rivolgersi? Gli uomini e le donne che vivono dietro le sbarre del Bassone, carcere di Como, d’ora in poi eseguiranno rammendi anche per chi vive all’esterno del penitenziario.
Detenuti guidati e formati da professionisti del settore della sartoria e del design: da qualche giorno l’attività di riparazione di capi di abbigliamento è aperta al pubblico. L’iniziativa, battezzata Filodritto, è ideata e gestita dalla sartoria sociale comasca ‘CouLture Migrante’, associazione di Como che dal 2018 è impegnata a dare risposte all’emergenza di migranti, e nasce da un’esperienza di laboratorio, tenutasi nel 2022 nel carcere di Como, che aveva avuto un esito molto positivo, tanto da spingere i coordinatori a proporre l’avvio del servizio aperto al pubblico.
Insomma, un’importante occasione di riscatto dei detenuti, una opportunità anche per il loro futuro. Le richieste di riparazioni vengono raccolte tramite il formulario online presente sul sito filodritto.it: dopo aver inserito i propri dati e i rammendi richiesti, è possibile scegliere se spedire il capo di abbigliamento oppure portarlo in uno dei sei punti di raccolta dislocati sul territorio: Como, Libreria del Ragionier Bianchi; Saronno, Bottega il Sandalo; Erba, Libreria di via Volta; Cantù, Bottega il Ponte; Menaggio, Bottega Piano Terra e Lurate Caccivio, Biblioteca comunale.
Un'ultima annotazione per segnalare che l'iniziativa Filodiritto anticipa una direttiva dell'Unione Europa che suggerisce di non gettar via gli abiti che possono essere rammendati e vieta la distruzione di quelli invenduti e quindi passati di moda.