È arrivata a Milano la sentenza per un 38enne rappresentante legale di una società di Mendrisio
Assolto dal reato di evasione fiscale perché il fatto non sussiste. L'assoluzione con formula piena è stata pronunciata dai giudici del Tribunale penale di Milano nei confronti di un 38enne nato a Osernone, residente a Lugano, rappresentante legale di una società di Mendrisio, finito a processo assieme a un 79enne di Viggiù, amministratore di fatto (stando all'accusa) della medesima società, considerata ‘esterovestita formalmente di diritto elvetica, fiscalmente residente in Italia’ presso una azienda di Linate.
Nel processo milanese, celebrato la scorsa settimana, a distanza di oltre quattro anni dalla contestazione dei fatti e a due anni dal sequestro preventivo di beni a carico dei due imputati e della società di Linate, l'accusa aveva chiesto due anni di reclusione e il ‘non luogo a procedere’ per il 79enne, deceduto nel 2021. I giudici milanesi hanno accolto la richiesta dell'avvocata Francesca Cerri, del foro di Como, che per il 38enne ha chiesto l'assoluzione in quanto a suo dire non sussisteva il reato di evasione fiscale (sia l'imposta sui redditi delle società che l'Iva), relativo al periodo compreso fra il 2014 e il 2018 (giro d'affari per quasi 12 milioni di euro derivante dal commercio all'ingrosso di abbigliamento sportivo).
Un'evasione fiscale complessiva per oltre 2 milioni e mezzo di euro. Il Tribunale di Milano ha disposto anche la restituzione dei beni posti sotto sequestro. La vicenda, che a suo tempo aveva avuto un'ampia eco al di qua e al di là della frontiera, non può dirsi definitivamente conclusa in quanto la sentenza di assoluzione potrebbe essere appellata dalla Procura generale.