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Como cerca partner per accogliere migranti minorenni

La Città ha indetto un bando per gestire gli interventi di prima accoglienza, visto il gran numero di stranieri non accompagnati sotto i 18 anni in arrivo

Un valico tornato a essere ‘caldo’
(Ti-Press)
19 dicembre 2022
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Sono numeri da emergenza quelli dei minori non accompagnati rintracciati a Como dall’inizio dell’anno. Una realtà non nuova, della quale ‘laRegione’ ha spesso dato notizia, e dovuta al fatto che il capoluogo lariano è aggrappato alla ‘ramina’ e i giovanissimi migranti arrivano a Como per scappare in Svizzera, nella speranza di raggiungere soprattutto la Germania dove risiedono parenti e amici disposti a ospitarli. Un’emergenza testimoniata dai dati forniti da Palazzo Cernezzi, che ha spinto il Comune a indire un bando per individuare partner (fino al 31 dicembre 2025) con cui co-progettare e gestire interventi di prima accoglienza. I soggetti interessati a partecipare alla manifestazione d’interesse dovranno far pervenire la loro disponibilità entro il 5 gennaio del prossimo anno.

Numeri più che raddoppiati rispetto al 2021

Una scadenza che sta a confermare l’urgenza di un problema sempre più avvertito in quanto il numero di minori stranieri non accompagnati nel corso di quest’anno è più che raddoppiato rispetto al 2021. Se lo scorso anno i minori non accompagnati rintracciati a Como erano risultati 163, al 30 settembre scorso sono stati 304 (un mese dopo sono saliti a 362). Numeri che confermano la tendenza a crescere, tanto che al prossimo dicembre si stima che saranno 400/420 i minori non rintracciati a Como. I dati riassuntivi allo scorso 30 settembre ci dicono che su 304 minori intercettati in riva al Lario ben 159 erano stati riammessi dalla Svizzera, in quanto entrati clandestinamente in Ticino. A fine settembre quelli in carico al Comune di Como erano 162, mentre 134 quelli fuggiti. La quota pro capite giornaliera per l’accoglienza dei minori è di 100 euro per collocamento in luogo sicuro, per quanto riguarda cura e igiene, servizi psicologici e medici, tutela giuridica, distribuzione di beni di prima accoglienza, trasporti, pasti, mediazione linguistica e culturale.