Aumentato in particolare il numero di minori non accompagnati, che necessitano di strutture di accoglienza
I numeri degli arrivi di migranti a Como continuano ad aumentare. Gli sbarchi a Lampedusa, e l'irrigidimento dei controlli a Mentone al confine con Ventimiglia da parte dei poliziotti francesi – come spesso è accaduto in passato – stanno causando una ricaduta sul capoluogo lariano in quanto porta d'accesso al Canton Ticino. Chi come don Giusto della Valle, di Caritas diocesana e Como senza frontiera ben conosce le dinamiche legate ai migranti, prevede che crescerà la pressione di uomini, donne e minori sulla frontiera essendo il capoluogo lariano, aggrappato alla ramina la ‘porta d'accesso’ al Canton Ticino. Ormai da decenni, da quando negli anni Novanta sono iniziate le emergenze profughi. In queste settimane sono soprattutto i minori non accompagnati che arrivano a Como con la speranza di attraversare la Svizzera, per raggiungere i Paesi del Nord Europa, soprattutto la Germania, dove – raccontano – ad attenderli ci sarebbero parenti. Nei giorni scorsi a Como i minori non accompagnati erano 315. 45 in più rispetto ai 270 che in riva al Lario risultavano presenti a inizio agosto. E la tendenza è sempre la stessa. Il numero è destinato a crescere. Tutti minori in carico al Comune di Como, ma che in buona parte sono ospitati in strutture fuori provincia, alcune delle quali fuori dalla Lombardia, a conferma della forte carenza di strutture idonee a ospitare minori, ai quali debbono essere assicurati una serie di servizi. A vuoto nei giorni scorsi è andato il bando promosso dalla Prefettura di Como, per aprire in via Cadorna un centro di accoglienza per ospitare 15 minori non accompagnati. Nessuno si fa avanti per gestire un centro di accoglienza, sempre per minori, che la Prefettura lariana vorrebbe aprire nell'ex caserma di via Borgovico (negli ultimi anni sede del dormitorio invernale per senzatetto). Lo stabile è stato messo a disposizione dell'Amministrazione provinciale. Un centro di accoglienza per 40 minori. Solo che non si trovano risorse umane in grado di gestire strutture in grado di ospitare minori non accompagnati.