L’uomo è stato arrestato stamani dal Gruppo di intervento speciale dell’Arma. Le sue parole: ‘L’ho ucciso perché non voleva che tornassi in servizio’
"L’ho ucciso perché non voleva che tornassi in servizio, mi chiedeva di rimanere in ferie. Secondo lui non ero in condizione di tornare a lavorare". È questo il motivo che ha scatenato la drammatica vicenda andata in scena nella giornata di giovedì nella caserma di Asso. Lo ha raccontato il 56enne brigadiere dei carabinieri nel corso dell’interrogatorio a cui è stato sottoposto dal pm Michele Pecoraro della Procura a Como e di due pm della Procura militare di Verona che lo accusano di omicidio volontario per futili motivi, per aver ucciso con tre colpi di pistola il comandante della caserma di Asso, un 57enne luogotenente. L’uomo avrebbe anche ferito, nelle concitate fasi del blitz da parte delle forze speciali, un altro carabiniere.
Dopo ripetuti tentativi dei negoziatori di risolvere la situazione il brigadiere è stato bloccato stamane (venerdì) poco prima delle 6 dagli uomini del Gis (Gruppo di intervento speciale dell’Arma), arrivati apposta da Livorno, che hanno fatto irruzione disarmandolo e arrestandolo. Uno di loro è anche rimasto lievemente ferito al ginocchio durante l’azione perché, dopo essere stato neutralizzato con un taser, il brigadiere è caduto sulla pistola ancora carica dalla quale è partito un altro colpo.
I punti da chiarire sono ancora molti. Il brigadiere era stato reintegrato in servizio il 18 ottobre, dopo mesi di sospensione per motivi di salute e un ricovero nel reparto di psichiatria dell’ospedale Sant’Anna, e gli era stata riconsegnata anche la pistola. Alla base di questa decisione ci sarebbero il giudizio positivo della Commissione medico ospedaliera di Milano, ente sanitario militare, e la documentazione medico-sanitaria fornita dalla struttura ospedaliera che l’aveva seguito. Nel frattempo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi: "Sono profondamente scosso e rattristato dalle notizie dei tragici fatti nei quali, presso la stazione carabinieri di Asso in provincia di Como, è rimasto ucciso il luogotenente carica speciale dei carabinieri Doriano Furceri e ferito uno dei militari intervenuti nell’arresto del responsabile. In questa triste circostanza, nell’esprimere la mia vicinanza all’Arma dei Carabinieri, La prego di far giungere i miei sentimenti di partecipe e solidale cordoglio ai familiari del Luogotenente Furceri e gli auguri di pronto ristabilimento al carabiniere colpito".