Il brigadiere aveva sparato ieri al superiore per poi barricarsi nell’edificio puntando l’arma verso chiunque cercasse di avvicinarsi. Illesi gli ostaggi
È stato arrestato questa mattina alle 5.25 il brigadiere che ieri pomeriggio nella caserma dei carabinieri di Asso con tre colpi esplosi con la pistola di ordinanza ha ucciso il suo comandante. L’arresto dopo un blitz dei militari dei corpi speciali. Per tutta notte è andato avanti il tentativo di un negoziatore di convincere il brigadiere a deporre l’arma e arrendersi. Quando i carabinieri dei corpi speciali sono entrati nella caserma si è avuta la conferma che il comandante, un luogotenente che nel dicembre scorso era arrivato ad Asso da Bellano, era stato ucciso.
Prima di arrendersi il brigadiere ha esploso un nuovo colpo di pistola, ferendo a una gamba un collega che teneva in ostaggio, così come altri militari che non erano riusciti a mettersi in salvo. Dal racconto di alcuni testimoni, le cui abitazioni sono vicine alla caserma dei carabinieri, una primissima ricostruzione della drammatica vicenda. Inizialmente, hanno sentito un primo sparo, poi i gemiti del comandante, seguiti dagli altri due colpi e infine il grido del brigadiere: "L’ho ammazzato". Il corpo del luogotenente steso a terra lo si vedeva dietro il brigadiere che, pistola di ordinanza in pugno, sulla porta d’ingresso socchiusa minacciava chiunque si avvicinasse. Questo sino al blitz delle 5.25 e la liberazione di tutti gli ostaggi fra cui il carabiniere ferito alla gamba. Le sue condizioni non sono gravi ed è stato portato in ospedale a Erba.