Confine

Como, tra le province con i dati più bassi di criminalità

I furti in abitazione e la piaga dell’usura indicano qualche segnale di allarme, ma inferiore rispetto a Milano che si trova in cima alla graduatoria.

La classifica effettuata da Il Sole 24 Ore
(Ti-Press/Archivio)

I furti in abitazione e la piaga dell’usura indicano qualche segnale di allarme, anche se la provincia di Como si colloca tra quelle con i dati migliori d’Italia in base all’indice di criminalità. L’indicatore analizza le denunce ogni centomila abitanti, valutando anche la situazione dei singoli reati. La classifica, elaborata e pubblicata dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, vede Milano in cima alla graduatoria, mentre il territorio lariano è in 83esima posizione su 106 totali. L’indice della criminalità viene elaborato analizzando i dati della banca dati interforze del dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’interno. Sono stati analizzati i reati denunciati a tutte le forze dell’ordine, nel corso del 2021. In provincia di Como sono state presentate 15’550 denunce ogni 100mila abitanti. Tra le città della Lombardia, il capoluogo lariano si piazza al secondo posto. Solo Sondrio ha un dato ancora migliore. Analizzando i singoli reati, i segnali maggiormente preoccupanti riguardano furti in appartamento e usura. Nel primo caso, con 1’255 denunce ogni 100mila abitanti la provincia di Como è al 41esimo posto. Sul fronte della piaga dell’usura, il territorio lariano è in 49esima posizione. Spiccano anche le denunce di violenza sessuale, 55 ogni 100mila abitanti, un dato che colloca il territorio lariano in 45esima posizione a livello italiano. In netto calo a Como, rispetto all’anno precedente, il dato relativo a truffe e frodi informatiche, almeno quelle segnalate alle forze dell’ordine. Con 1’726 denunce ogni 100mila abitanti, il territorio lariano è in 104esima posizione in Italia. Migliore solo a Oristano e a Bolzano.