Durante gli ultimi quattro mesi la regione ha ricevuto il 60% in meno di neve e l’80% in meno di acqua rispetto alla media stagionale
Mai così poveri di acqua: da dicembre a oggi: i dati di Arpa Lombardia certificano che sia il Comasco sia il Varesotto hanno ricevuto il 60% di neve e l’80% di acqua rispetto alla media stagionale. Dati che associati a un fine inverno straordinariamente caldo mettono i territori di confine con il Ticino alla prova della siccità, che non sta solo nel dover fare i conti con i livelli dei laghi mai così bassi da quando una sessantina di anni fa sono sorvegliati speciali, ma anche nella necessità di razionare l’utilizzo di acqua.
Nel Varesotto a segnalare problemi sono i paesi collinari della Valceresio e della Valganna. Le scorte stanno diminuendo drasticamente. "La siccità che perdura da diversi mesi – comunicano dal Municipio di Clivio – sta mettendo a dura prova le fonti d’approvvigionamento dell’intera provincia. Arpa ha fatto sapere che nell’acquedotto dei comuni di Viggiù, Clivio e Saltrio si stanno riscontrando importanti riduzioni della risorsa disponibile. Per garantire un buon servizio nelle ore diurne è stata decisa la chiusura dell’erogazione dalle 23 alle 7 del mattino".
Non cambia la musica nel Comasco, soprattutto in Valle d’Intelvi dove i serbatoi sono al limite. Per affrontare l’emergenza in diverse località ci sono stati interventi con le autobotti di Como Acqua, la società che gestisce il servizio idrico. La situazione più critica è stata segnalata nei bacini di Capanna Bruno a Castiglione e nella rete secondaria sorgiva di Presquà a Casasco nel territorio di Centro Valle Intelvi. Le autobotti sono state caricate all’acquedotto di Argegno, una sorgente comunale che anche in questi periodi di siccità è rimasta efficiente, funzionale e, soprattutto, generosa. Acqua razionata nelle ore notturne a Dizzasco e Laglio. Campanelli d’allarme arrivano da altri comuni.