Nel bilancio, il comando provinciale dei carabinieri di Como mette l'accento sullo spaccio nei boschi a ridosso del Ticino
Centocinquantanove chilogrammi di sostanze stupefacenti sono stati sequestrati dai carabinieri della provincia di Como nel periodo compreso fra il 1°maggio del 2020 e il 30 aprile di quest'anno. Il dato è stato fornito nel fine settimana in occasione del 207esimo anniversario di fondazione dell'Arma. A proposito di sostanze stupefacenti, il comando provinciale dei carabinieri di Como pone l'accento su un fenomeno sempre più accentuato: quello dello spaccio di droga nei boschi a ridosso del Canton Ticino. Un fenomeno molto presenze anche nei boschi dell'alto Varesotto. Dal bilancio dell'attività si viene sapere che 100 sono state le chiamate di emergenza gestite ogni giorno e massima è stata l'allerta sulle truffe agli anziani e sulla prevenzione delle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata.
Le stazioni dei carabinieri di Como e del territorio provinciale hanno gestito 36'753 richieste d'intervento. In un anno sono stati 344 gli arresti e 2'579 le denunce a piede libero. La pandemia ha inevitabilmente segnato anche le attività delle forze dell’ordine. L’attenzione dei carabinieri si è concentrata in particolare sui rischi legati ai problemi economici causati dall’emergenza sanitaria. “Soprattutto in questo periodo – si legge nel bilancio dell’Arma – è stata costante l’attenzione a prevenire le possibilità d'infiltrazione della criminalità organizzata nelle attività economiche, mediante una continua e il più possibile capillare attività di controllo del territorio e con indagini mirate”. Attenzione anche sulla prevenzione alle truffe agli anziani. Le denunce presentate all’Arma nei primi mesi dell’anno sono state 12, in calo rispetto alle 16 dello stesso periodo del 2020.